Gli auguri di rito per le feste di Natale e di fine (e inizio) anno, quest'anno nel Chianti fiorentino vanno a intrecciarsi con i giorni dell'ormai "famoso" sciame sismico.
Giorni con il terremoto letteralmente all'uscio di casa (anche la mia, visto che vivo a Montefiridolfi, in piena zona-epicentri…), di tensione, di apprensione, di nottate in bianco e giornate con l'orecchio teso.
Non poteva, non può essere altrimenti. Quando la Natura bussa (e qui è proprio il caso di dirlo) in un modo così diretto, è difficile rimanere indifferenti.
Con il nostro giornale abbiamo cercato di seguire minuto per minuto l'evoluzione di una vicenda che, visto il nostro inestricabile intreccio con il territorio che viviamo e raccontiamo, conteneva anche famiglie, amici, casa. Insomma… tutto.
Abbiamo cercato di lavorare fianco a fianco con le amministrazioni comunali, che hanno profuso uno sforzo straordinario sia in termini organizzativi che di… sangue freddo.
E. badate bene, con lo "sciame sismico" tuttora in corso nessuno è in grado di cantare vittoria e celebrarne la fine. Bisogna solo cercare di organizzarci una sorta di "convivenza", sperando che sia via via sempre più diradata.
Io voglio pensare a questo "sciame sismico" come a una sorta di "tagliando" fatto dai nostri sistemi di emergenza, dalle nostre famiglie, dalla nostra consapevolezza nei confronti dell'esile fune sulla quale danziamo ogni giorno.
Buon Natale, buon 2015 a tutti. Il Gazzettino del Chianti sarà sempre presente, ogni giorno. Facendo il suo lavoro.
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