Scrivo queste righe a poche decine di minuti dalla mezzanotte di lunedì 15 febbraio. Oggi è stato un giorno particolare. Oggi, due anni fa, moriva Giuliano Ghelli.
Era un sabato mattina, e sinceramente ricordo ancora la sensazione che ho provato appena l'ho saputo. Come essere sott'acqua, circondato da silenzio. Senza fiato.
Giuliano era un artista vero. Fatto di testa, cervello, cuore. Tanto cuore. Tantissimo. Chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo non potrà che essere d'accordo. E' una di quelle (rare) cose oggettive della vita. Che non possono che trovarci d'accordo.
Si è sempre concesso a tutti. Amministrazioni pubbliche, associazioni di volontariato, semplici cittadini. Con una generosità unica, da fanciullo con la barba bianca quale era.
Il museo di San Casciano porta da qualche mese il suo nome. Ci sono state (e ci saranno) altre circostanze in ricordo. Mostre, balletti, … .
I colori di Giuliano rimangono sempre davanti a noi come una tavolozza collettiva, che ha rappresentato il nostro Chianti. La nostra, la sua casa.
Ne ho tanti qui, nella mia di case, mentre scrivo: tanti quadri, il busto in cotto di Impruneta che ci ha regalato per il nostro matrimonio, quello scovato da due amiche speciali di Greve a un mercatino e regalato alla mia famiglia… .
Il primo di gennaio di quest'anno abbiamo rinnovato completamente il nostro Gazzettino del Chianti. Una piccola grande rivoluzione la nostra.
La prima cosa che ho chiesto a chi ha disegnato la nuova testata è stata questa: il logo che ci accompagna fin dall'inizio, che Giuliano ci ha regalato come augurio di buon futuro, deve risaltare.
Rimanere come una costante: di identità, di solarità, di ottimismo, di un giornale che vuole essere positivo, raccontando il nostro territorio con semplicità.
Deve essere il nostro marchio: quella "Collina delle Notizie" ci accompagna e ci accompagnerà sempre, finchè saremo qui a raccontarvi il nostro, il suo Chianti. Buona notte, Giuliano.
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