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martedì 30 Settembre 2025
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    Inaugurazione-Laika: ma cosa ve ne frega di Matteo Renzi di fronte alla gioia per il lavoro?

    Non capisco. Io proprio non riesco a capire. O meglio, capisco ma proprio non condivido. E mi spiego… .

     

    Ieri, venerdì 26 febbraio, è stata una giornata speciale: per San Casciano, per Tavarnelle, per il Chianti, per la Toscana, per un'azienda che ha investito oltre 35 milioni di euro per un nuovo stabilimento, per i sindacati.

     

    Ma, soprattutto, per centinaia di lavoratori (dell'azienda in questione ma anche di quelli di tutto il suo indotto), che da alcune settimane hanno sulla testa una nuova "casa".

     

    Sto parlando dell'inaugurazione del nuovo stabilimento della Laika al Ponterotto, nel comune di San Casciano: punto di approdo di una vicenda infinita, iniziata nel 2000, portata in fondo grazie alla tenacia e all'onestà di tanti, tantissimi protagonisti.

     

    C'era, al taglio del nastro, il presidente del consiglio Matteo Renzi. E, ovviamente, ne abbiamo dato conto: non si può certo ignorare quando una simile carica dello Stato arriva nel nostro territorio.

     

    Ma per noi, lo abbiamo scritto fin da subito, il cuore della questione era, ovviamente, quel taglio del nastro così speciale, così importante, così simbolico anche.

     

    E invece vedo, sento, leggo, tantissimi commenti che si fermano solo alla presenza di Renzi, con critiche a destra e a manca al presidente del consiglio. C'è chi critica la "pittura" delle strisce su alcuni tratti di strada ("Solo perchè viene lui"), chi "Viene lui a farsi bello e a noi manca l'Adsl", oppure chi critica… a prescindere.

     

    Io dico questo: per me all'inaugurazione della Laika avrebbe potuto esserci chiunque. Renzi, Berlusconi, Salvini, Brunetta, Di Maio. Arrivo a dire anche Razzi o Scilipoti.

     

    Non me ne sarebbe fregato un bel niente. Niente. Perchè per me, che ho seguito questa storia da dodici anni, che ho parlato decine e decine di volte con lavoratori, sindacati, istituzioni, azienda, preoccupati che alla fine non ci si arrivasse, è stata una giornata di pura gioia.

     

    E leggere certi commenti, di chi in teoria dovrebbe far parte del "popolo", che non riesce ad apprezzare l'importanza che questo stabilimento ha proprio per il "popolo", per madri, padri, figli, fratelli e sorelle, non lo accetto. No, non lo accetto.

     

    Ho addirittura letto commenti di chi critica l'azienda, di chi dice tanto l'hanno fatto perchè vogliono vendere il capannone (mi piacerebbe sapere queste persone in quale "universo immobiliare" stiano vivendo)… .

     

    Non lo accetto. Lo ripeto. Posso arrivare a capire (ovviamente non condividendone una virgola) chi, ancora oggi, critica dal punto di vista ambientale, paesaggistico. Stop.

     

    Pensate con le vostre teste, scrivete con il vostro cuore. Avete diritto, sacrosanto, a pensarla come volete su tutto. Sul Jobs Act, sulle unioni civili, sull'immigrazione, sui tic del presidente del consiglio, sulle sue superficialità, su tutto. E di esprimerlo, ci mancherebbe altro.

     

    Ma di fronte a giornate come questa la gioia dovrebbe superare qualsiasi polemica: gioia per tanti, tantissimi, che con quel nuovo stabilimento possono pensare al futuro con maggiore serenità. Gente come voi, come noi.

     

    Si parla di lavoro, di vita, di persone in carne e ossa, che avranno un futuro e daranno un futuro al nostro territorio. Non distogliete mai lo sguardo dalla luna per guardare il dito. O, addirittura, … l'unghia. Renzi o non Renzi.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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