Quello che iniziamo oggi, sabato 8 ottobre, sul Gazzettino del Chianti (qui il primo articolo), è un vero e proprio viaggio nel calcio chiantigiano. Un viaggio nell'attualità, un viaggio nel passato. Un viaggio… nel futuro.
Racconteremo storie di calcio, persone, passioni, paesi. Saremo ancorati all'attualità ma andremo anche a riscoprire personaggi che hanno calcato i campi quando ancora non c'erano l'erba sintetica o i tatuaggi "di default", di quando si mettevano i lacci al polpaccio per non far scendere i calzettoni e le maglie facevano pizzicare la pelle.
Abbiamo già iniziato a incontrare calciatori mitici delle nostre squadre chiantigiane, che hanno fatto sognare le tifoserie locali fra gli anni Ottanta e Duemila. Sarà un viaggio nostalgico, struggente, divertente.
Lo so, la nostalgia è un sentimento a volte abusato. Ma spesso può rivelarsi come un qualcosa di sociale, che accomuna, che ci fa riflettere e, perchè no, migliorare. Crescere.
In questi tempi di calcio bulimico, di polemiche e miliardi di euro, di bandiere ammainate, andare a riscoprire chi ci ha fatto battere il cuore in quelle domeniche pomeriggio sugli spalti dei nostri paesi sarà un qualcosa di straordinario.
Arriveremo anche all'attualità certo, ma sempre con un'idea ben precisa in testa: quella di raccontare delle storie, che spesso prescindono addirittura dal risultato. Storie di passioni, di sogni, fatte di aneddoti, di "sliding doors" prese in un senso o in un altro.
Non a caso iniziamo con un giovane, Rocco Visibelli, che ci racconta la sua storia di vita nel rettangolo verde a tinte (anche) viola. Seguiteci, ci saranno sorprese fantastiche. Ve lo prometto.
Dimenticavo: se avete dei nomi "mitici" del passato da suggerirci noi siamo qua. Ci trovate al 3391552376 (anche whatsapp) oppure alla mail redazione@gazzettinodelchianti.it.
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