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martedì 30 Settembre 2025
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    Quella gavettonata di fine anno diventata qualcosa di intollerabile

    I dettagli ve li raccontiamo nell'articolo di cronaca del nostro Antonio Taddei, che venerdì 10 giugno si è imbattuto nel centro di San Casciano nella classica gavettonata di fine anno che ha visto coinvolti gli studenti delle scuole medie inferiori.

     

    Ormai una tradizione per i nostri ragazzi (non per chi scrive, negli anni Ottanta-Novanta di gavettonate ricordo solo quella di Ferragosto). Partita negli anni passati come uno scambio (semi innocente) di palloncini pieni d'acqua, come accade spesso in questi tempi (senza voler essere qualunquisti) si è rapidamente prestato a una rapidissima degenerazione.

     

    Non certo, premessa d'obbligo, solo a San Casciano: ogni anno le cronache sono piene di esagerazioni, veri e propri atti di vandalismo messi in atto per "festeggiare" l'ultima campanella.

     

    E non per questo però si può liquidare il tutto con un semplicistico "sono ragazzate, le abbiamo fatte tutti". Ma che scherziamo?

     

    In quello che è accaduto a San Casciano, dove i gavettoni sono diventati tuffi nella vasca pubblica nei Giardini del Piazzone e all'acqua si è sostituito di tutto, uova, pomodoro, farina, latte, olio di semi, c'è un segnale preoccupante. Da non sottovalutare e affrontare subito.

     

    Un segnale che va ripercorso a ritroso, per arrivare alle famiglie: io la penso in maniera molto semplice. Se babbi e mamme non sapevano che i figli avrebbero messo in essere una mattinata del genere, e ora però lo sanno, scattino le punizioni e le riflessioni insieme. Se lo sapevano e li hanno mandati a cuor leggero, la cosa è ancora più preoccupante. Così come lo è se ignorano del tutto quello che hanno fatto i figli.

     

    Perchè andare a fare la spesa comprando generi alimentari per tirarseli addosso, in mezzo alla gente, ai negozi, imbrattando il paese e dando un segnale di totale assenza di valorizzazione del cibo (a pochi metri dal Centro d'Ascolto delle parrocchie sancascianesi dove c'è chi bussa, con grande dignità e sofferenza, per qualcosa da mangiare!!!), mi fa profondamente incazzare (e mi scuso per il termine inelegante, ma è l'unico che rende bene il mio stato d'animo).

     

    E deve anche finire questa storia in cui se uno dice una roba del genere c'è chi lo taccia per uggioso, bigotto, esagerato. No! No! No!

     

    Il cibo è sacro. Sacro! Soprattutto quello più umile. Io a veder ragazzetti che, comprensibilmente, hanno una percezione adolescenziale della vita, che gettano così, senza noncuranza, quello che magari i volontari raccolgono fuori dai supermercati quando fanno le collette alimentari, non ci sto. Basta. Basta.

     

    Il preside dell'Istituto Comprensivo ha fatto un appello prima del suono della campanella finale? Lodevole, ma non basta.

     

    Servono famiglie che prendano coscienza:che vorrebbe dire, ad esempio, portare i figli a fare un giro con le ronde della carità, oppure fare una chiacchierata con chi si occupa del Centro di Ascolto, dello Sportello Povertà.

     

    Non dico pulire quello che imbrattano poichè, ovviamente, pochi minuti dopo c'era chi si era dato da fare per pulire visto che magari aveva il fronte-negozio pieno di uova schiacchiate: ma comunque di spazi da fargli pulire… ne troviamo quanti vogliamo.

     

    Il prossimo anno una roba del genere NON DEVE più accadere. Genitori sveglia! Scuola attivati. Ragazzi… guardatevi intorno e capite che ci sono limiti da rispettare. In questo caso li avete ampiamente superati.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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