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giovedì 2 Ottobre 2025
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    Omero Soffici: “Il futuro dell’artigianato e della PMI, fra coesione locale e apertura al mondo”

    Di: Redazione

     

    Il profilo dell’artigianato e della piccola e media impresa in un contesto storico non facile; il ruolo di CNA in suo sostegno e le sfide del presente e del futuro. Inauguriamo la spazio ChiantImpresa con questa intervista ad Omero Soffici(in foto sopra), storico artigiano sancascianese e presidente di CNA Area Sud Est Fiorentino.

     

    Presidente Soffici, cosa vuol dire essere artigiano nel 2012?
    "Grande passione, “Saper fare”, apertura dei confini del saper fare, conoscenza dei cambiamenti, comunicare, confrontarsi, idee e capacità progettuali sfruttando le nuove tecnologie e con lo sguardo verso il futuro. In questo, un fattore rilevante è costituito anche dalla volontà di mantenere il lavoro, nonostante tutto e mi riferisco agli sforzi per non privarsi di quella preziosa risorsa che coincide con il capitale umano, i dipendenti dell’impresa,  prerequisito alla produzione, non facilmente intercambiabile. Soltanto che la grande passione, il forte senso di appartenenza e di identificazione con la propria impresa, non sono sufficienti a  tenere in piedi una azienda".
     

    Come valuta la situazione dell'artigianato e della piccola e media impresa nell'area del Chianti fiorentino?
    "Questa crisi è giunta anche nel nostro territorio riservando difficoltà per tutti, artigiani e PMI. Come CNA  riscontriamo la cessazione di aziende che racchiudono professionalità, con altre che aprono e pertanto i numeri tornano, ma nel contesto generale sappiamo cosa abbiamo perso ma non sappiamo in cambio di cosa. La crisi si fa sentire anche per aziende che in anni precedenti e con la richiesta di finanziamenti si erano maggiormente strutturate pensando ad una loro migliore performance di prodotto. Mentre altre per mantenersi sul mercato stanno facendo ricorso al patrimonio personale, ma detto questo non credo stia prevalendo la rassegnazione, ma la ricerca dell’idea, dell’oggetto o del progetto che serva al momento della ripresa a consolidarci nella posizione di promotori di sviluppo. Certamente non possiamo essere da soli, serve anche l’attenzione a questo momento particolare da parte delle istituzioni locali, dal sistema del credito, dalle banche locali: ognuno nei propri ruoli dobbiamo fare la nostra parte".

     

    Quali i punti di forza e le caratteristiche sulle quali si deve pensare di costruirne il futuro?
    "Siamo un territorio con una valida coesione sociale, dove ci sono rapporti aperti e diretti  con le istituzioni (Comuni, banche locali, …) , con molti imprenditori. Che conoscono il mondo ma risiedono nel Chianti e vi operano con le loro aziende: quindi è facile percepire queste varie attività produttive come un “bene comune” e molte di loro sono legate alle proprie associazioni di categoria. Certamente pensando ad un futuro dove tutto non sarà come prima credo che serva una migliore conoscenza fra le varie attività produttive, capire dove possono collaborare fra di loro, favorire le reti fra imprese ma anche fra i territori. Quindi ottimizzare i processi produttivi e ridurre i costi della produzione, avvalersi di nuove tecnologie e nuovi materiali: pertanto non possiamo fare a meno di reperire finanziamenti e risorse per l’innovazione e la promozione, non soltanto per le imprese ma anche per il territorio. La possibilità di avere collegamenti e comunicazioni veloci con il resto del mondo, tutto questo per far sì che un nostro prodotto non finisca per essere vecchio già quando arriva sul mercato. Per il futuro, sarebbe bello poter promuovere un territorio dove un “potenziale cliente” puo trovare tutto quello che sta cercando".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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