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mercoledì 1 Ottobre 2025
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    Patrizio Mecacci: la vendetta arriva… glaciale

    A San Casciano lo conoscono, ovviamente, tutti come Patrizio. E non potrebbe essere altrimenti per chi l'ha visto nascere e crescere politicamente a partire dal bancone del bar, quando la Festa era ancora dell'Unità e si svolgeva nei giardini del Piazzone.

     

    Da ieri le cronache raccontano dell'ex segretario metropolitano del Partito democratico, Patrizio Mecacci, escluso dalla lista di candidati al consiglio comunale fiorentino del Pd. Una sorta di marginalizzazione estrema dalla politica.

     

    Fuori, pare, proprio per il veto posto da quel Pd fiorentino che ha guidato con passione, arrivando al volante quando i conti erano pure in rosso (almeno quelli…).

     

    La vendetta, si sa, è un piatto che va consumato freddo. E in questo caso è arrivata glaciale come una stilettata.

     

    In una politica alla spasmodica ricerca di "volti giovani", di "facce nuove", quella di Patrizio Mecacci è stata sempre indigesta all'attuale presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi.

     

    Era cosa nota, notissima. Le cronache fiorentine (di un paio di anni fa in particolare) sono state piene di reciproci scambi. E ovviamente l'essere il coordinatore della campagna per le primarie di Gianni Cuperlo non è stato un "plus" da esibire per il buon Patrizio da San Casciano.

     

    Lungi da noi il voler individuare un "mandante"… ma la scelta sa davvero tanto di vendetta consumata fredda. Freddissima. A distanza. Di spazio e di tempo.

     

    Non sappiamo se nella lista dei candidati Pd al consiglio comunale fiorentino ci siano tutte persone più capaci di Patrizio Mecacci. Così come non dobbiamo certo essere noi a "caldeggiarne" la candidatura e a "piangerne" l'esclusione.

     

    Quello che è certo, ed è cronaca, è che ci sono molti, all'interno dello stesso Pd, che sono rimasti sconcertati dalla decisione. E lo stanno manifestando a decine e decine sulla pagina Facebook dell'ex segretario metropolitano.

     

    In un Pd che avrebbe bisogno di concordia e anche di un po' di pacificazione. E che invece, come in questo caso, si avvita su vendette di retroguardia che probabilmente portano poco lontano.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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