L'in bocca al lupo è d'obbligo: dopo un periodo molto complicato, culminato con la chiusura per alcune settimane per contenziosi con i gestori, sabato 20 dicembre riapre il bar della casa del popolo di Impruneta.
Quella con la stella rossa che svetta nel cielo imprunetino, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria all'Impruneta: insomma, si parla della storia delle case del popolo quando si parla di quella in via della Croce. Mica barzellette.
Ci fa molto piacere che a gestire il bar saranno alcuni giovani individuati dal consiglio del circolo. Ma ci ha fatto oltremodo piacere leggere la locandina di presentazione dell'evento.
Sì perchè accanto a wi-fi free (e noi che usiamo il pc per ore e ore durante la giornata, spesso "accampati" in piazze, circoli, biblioteche, lungo le strade… insomma "nomadi", sappiamo quando sia utile) c'è un'ultima riga che mi ha fatto fare un tuffo al cuore.
"Domenica Primiera": due parole che mi hanno catapultato nel mio passato di bambino, e che ancora una volta mi fanno capire la forza evocativa che può avere lo scritto. Anche solo due parole.
Mi sono ritrovato di colpo in una domenica pomeriggio di fine anni Ottanta nella sala principale della casa del popolo di San Casciano, in periodo di Natale. Magari insieme a mia nonna, che andava lì a giocare a tombola.
Dove oggi c'è la televisione (chi la frequenta lo sa, chi non la frequenta… lo immaginerà) veniva allestito un tavolone con, alle sue spalle, uno scaffale pieno di premi "a tema". Bottiglie di spumante, pandori, panettoni, panforti.
E lì, a dieci alla volta, si giocava a Primiera: era favoloso, sbirciare le carte, sperare nei quattro "semi" diversi (oppure nelle quattro carte dello stesso seme per il difficilissimo "Frussi") per vincere… .
Divertimento di un passato vicino, ma che oggi mi sembrano davvero tanto lontano: aver riportato la Primiera al centro della casa del popolo è già, per me almeno, un punto a favore del circolo imprunetino. Dove, state tranquilli, io una capatina una domenica pomeriggio la farò di sicuro!
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