SAN CASCIANO-IMPRUNETA – Nella mattinata di oggi, giovedì 7 settembre, i Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Firenze e della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica fiorentina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e reale disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze (dottoressa Anna D. Liguori), su richiesta del pm (dottoressa Christine Von Borries), nei confronti di un imprenditore residente a San Casciano (P.A., 50 anni) e di un commercialista residente a Impruneta (D.T.A., 53 anni).
L'imprenditore, al quale è stato notificato un provvedimento di arresti domiciliari, è risultato essere responsabile del reato di bancarotta fraudolenta in concorso con il professionista, destinatario della misura interdittiva della sospensione temporanea dall’esercizio dell’attività professionale.
Sottoposti a sequestro preventivo due appartamenti, uno a Firenze e uno a Scandicci, che erano nella disponibilità dell’imprenditore per un valore complessivo di oltre 380.000 euro.
Il provvedimento giudiziario eseguito stamani mattina dalle Fiamme Gialle fiorentine trae origine da un’attività di indagine che ha riguardato il fallimento di due società, rispettivamente con sede in Firenze e ad Impruneta, operanti nel settore immobiliare.
Le attività investigative hanno fatto emergere, in particolare, che l’imprenditore sancascianese avrebbe pianificato, con l’aiuto del suo commercialista di fiducia, un articolato sistema criminoso che consisteva nella creazione di diverse società collegate tra loro (sul modello delle cosiddette "scatole cinesi") le quali venivano costantemente “alleggerite” delle ricchezze, degli utili e degli assets per poi farle fallire con grave danno per i creditori.
Inoltre, l’imprenditore avrebbe distrutto o occultato gran parte della contabilità di alcune società coinvolte nel sistema criminoso allo scopo di rendere ancora più difficoltosa la ricostruzione del ciclo societario in danno dei creditori.
L’attività fraudolenta di P. A. ha portato alla sottrazione del pagamento di imposte dirette ed Iva per oltre 380.000 euro (la somma che poi è stata oggetto del sequestro preventivo).
Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti odierni sono state eseguite anche diverse perquisizioni.
di Redazione
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