spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
sabato 24 Maggio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Bancarotta fraudolenta: arresti domiciliari per un imprenditore sancascianese

    Sospeso temporaneamente dall'attività il suo commercialista di Impruneta. Tutti i dettagli

    SAN CASCIANO-IMPRUNETA – Nella mattinata di oggi, giovedì 7 settembre, i Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Firenze e della Sezione  di  Polizia  Giudiziaria – Aliquota  Guardia  di  Finanza  presso  la Procura  della  Repubblica fiorentina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e reale disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze (dottoressa Anna D. Liguori), su richiesta del pm (dottoressa Christine  Von  Borries),  nei  confronti  di un  imprenditore residente a San Casciano (P.A., 50 anni)  e di   un commercialista residente a Impruneta (D.T.A., 53 anni).

     

    L'imprenditore,   al   quale   è   stato   notificato   un   provvedimento   di   arresti domiciliari, è risultato essere responsabile del reato di bancarotta fraudolenta in  concorso  con il  professionista, destinatario della misura  interdittiva  della  sospensione  temporanea  dall’esercizio  dell’attività professionale.

     

    Sottoposti  a  sequestro  preventivo  due appartamenti, uno a Firenze e uno a Scandicci, che erano nella  disponibilità dell’imprenditore per un valore complessivo di oltre 380.000 euro.

     

    Il provvedimento giudiziario eseguito stamani mattina dalle Fiamme Gialle fiorentine trae  origine da  un’attività  di  indagine che  ha  riguardato il  fallimento  di  due società, rispettivamente con  sede  in  Firenze  e  ad  Impruneta,  operanti  nel settore   immobiliare.

     

    Le   attività   investigative   hanno   fatto   emergere,  in particolare, che l’imprenditore sancascianese avrebbe pianificato, con l’aiuto del suo commercialista  di  fiducia, un  articolato  sistema  criminoso che  consisteva nella creazione  di  diverse  società  collegate tra  loro (sul modello delle cosiddette "scatole cinesi") le quali venivano costantemente “alleggerite” delle ricchezze, degli utili e degli assets per poi farle fallire con grave danno per i creditori.

     

    Inoltre,  l’imprenditore  avrebbe  distrutto  o  occultato  gran  parte  della contabilità  di  alcune  società  coinvolte  nel  sistema  criminoso  allo  scopo  di rendere  ancora  più  difficoltosa  la  ricostruzione  del  ciclo  societario  in  danno dei creditori.

     

    L’attività fraudolenta di P. A. ha portato alla sottrazione  del  pagamento  di imposte  dirette  ed  Iva per  oltre  380.000 euro  (la somma che poi è stata oggetto del sequestro preventivo).

     

    Nel  corso  dell’esecuzione  dei  provvedimenti  odierni  sono  state  eseguite anche diverse perquisizioni.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...