spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
domenica 6 Luglio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Matteo Marsan: il teatro come modo di vivere

    Una parte significativa del “movimento” teatrale nel Chianti senese e la realizzazione delle principali rassegne di spettacoli nell'area passano da un 42enne nato e cresciuto a Firenze che, in un giorno del dicembre 1996, si ritrovò, non per caso, davanti al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga chiuso e abbandonato.

     

    Forse perchè il suo percorso nel settore è iniziato da appena 16enne, in una compagnia scolastica che preparava la Locandiera di Goldoni, forse per doti naturali e tratti somatici, più probabilmente per tutti questi fattori, è indiscutibile che Matteo Marsan abbia non soltanto le physique ma anche l'esprit du rôle.

     

    Sottrattosi al destino della ristorazione nella “Trattoria da Teo” di gestione familiare, pur senza disdegnare talvolta le necessità di servizio, allora come oggi, Matteo ha capito da quella sua prima esperienza che il teatro era il suo mondo e il miglior modo di vivere, richiamando una citazione, a lui cara, di Ingmar Bergman.

     

    La sua persona giusta al momento giusto è Giuseppe Scuto: il primo regista, ormai da 15 anni socio di avventure teatrali ne “Lo Stanzone delle Apparizioni”, che gli prospetta la possibilità di proporre spettacoli in quel di Castelnuovo per ridare vita a un teatro dal buon potenziale.

     

    Un milione e mezzo di lire per dieci appuntamenti: questo il primo budget per lo Stanzone che, dal 1997, ha preso in carico la gestione dell'Alfieri e lo ha rilanciato, con il sostegno dell'amministrazione comunale e a fronte delle fisiologiche difficoltà, in un percorso progressivo di presenze di pubblico e qualificazione della proposta artistica.

     

    Da quella base logistica, sempre più cittadino onorario castelnuovino, Matteo si è radicato sul territorio e ha sviluppato una rete di proficue collaborazioni locali con “La Ginestra” di Gaiole e per il Bruscello di Castelnuovo.

     

    Con l'adesione dello Stanzone a “Opificio Chianti”, l'associazione creata nel 2004 dai quattro Comuni del Chianti senese per promuovere e coordinare le attività delle realtà locali operanti in ambito culturale, il suo raggio di azione si è quindi allargato in una logica concentrica, coinvolgendo sempre più Castellina, Gaiole e Radda, dove Matteo ha intensificato il proprio lavoro con varie proposte artistiche.

     

    Dalle letture animate per i più piccoli nelle biblioteche e nelle scuole, ai laboratori teatrali, alla scrittura e regia di spettacoli in occasione di celebrazioni istituzionali, come per la Festa della Liberazione e il Giorno della Memoria, o sportive come l'Eroica, ricorrendo alle compagnie del luogo e ad attori professionisti. Sempre con il segno del suo stile: mai amatoriale con le prime, mai supino ai secondi.

     

    Nel frattempo, nel 2009, la nomina a direttore artistico del Chianti Festival, la consolidata manifestazione estiva promossa dai quattro Comuni: Paolo Poli, Alessandro Benvenuti, Dario Vergassola, Gene Gnocchi, Bebo Storti, Simone Cristicchi e Ascanio Celestini gli attori principali di questi ultimi anni; tra i musicisti, Elio, la Banda Osiris, Massimo Bubola, Bobo Rondelli, gli Agricantus, Cheryl Porter e John Taylor.

     

    Ma la traiettoria di Matteo è ancora ascendente, favorita dalla sua capacità di rimodularsi e mettersi in gioco. Nascono così la collaborazione con David Riondino in ambito di improvvisazione e ottava rima, e quella di respiro internazionale con il regista tedesco Ulrich Waller per “Albicocche rosse”, il progetto teatrale sul passaggio del fronte nel territorio castelnuovino e sull'eccidio perpetrato dai nazisti in località Palazzaccio.

     

    Dopo due anni di sponda con Amburgo, “Albicocche rosse” è stato messo in scena nello scorso mese di luglio a San Gusmè, ha trovato ampio spazio nella stampa in Germania e sarà materiale di un videodocumentario per le emittenti televisive tedesche.

     

    La parabola è compiuta: da “forestiero” ad ambasciatore nel mondo del teatro made in Chianti senese: complimenti e in bocca al lupo a Matteo, perchè le sue prossime realizzazioni e affermazioni contribuiscano, oltre che a valorizzare l'immagine stessa del territorio a livello internazionale, a qualificare ulteriormente l'offerta artistico-culturale stagionale rivolta ai nostri numerosi ospiti e a portare ancora beneficio allo spirito e all'attività cerebrale di chi, qui, ci vive tutto l'anno.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...