SAN CASCIANO – Uno dei momenti più emozionanti dei funerali (che si sono tenuti oggi pomeriggio, mercoledì 12 novembre) del vigile del fuoco Maurizio Falciani, 62 anni (in pensione da due), venuto a mancare lunedì scorso a causa di un malore, si è vissuto all’uscita del feretro dalla Propositura di San Cassiano.
Portato a spalla dai colleghi, così come era stato accompagnato all’ingresso, nel tragitto fra la chiesa di Santa Maria del Gesù e la Propositura, davanti a un mare di persone: prima si sono sentite le sirene dei mezzi parcheggiati in piazza Cavour.
Poi, all’improvviso, sopra le teste ha iniziato a volteggiare un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Arezzo, Drago 18.
Che è rimasto per alcuni minuti lì, come a inchinarsi di fronte a un uomo che ha lasciato una traccia di sé molto profonda.
Tutti stretti intorno alla moglie, Sandra. Ai figli, Sara e Filippo, che sta seguendo le orme del padre nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ai familiari tutti.
Presenti, fra i tantissimi, anche i sindaci di San Casciano, Roberto Ciappi, e di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti.
Sandra, infatti, lavora presso il Comune di Bagno a Ripoli, ed erano molti anche colleghe e colleghi. Come quelli del Comune di Greve in Chianti, dove aveva lavorato prima di trasferirsi in quello ripolese.
Anche lei, come Maurizio, apprezzata da sempre sui luoghi di lavoro, amata e apprezzata da chi le lavora (o ha lavorato) al fianco: nessuno ha fatto mancare la sua presenza in questo momento così difficile.
Ovviamente straordinaria la presenza dei vigili del fuoco. Tanti, tantissimi, da Firenze, Arezzo, Cecina, Bologna…: da quelli ancora in servizio a quelli in congedo. Una marea fra divise, giubbotti, tute, tanti anche in borghese. Al fianco del loro collega. Fino all’ultimo viaggio.
“Siamo qui – ha iniziato il proposto, don Massimiliano Gori – per dire grazie a Dio per il dono della vita, e per il dono unico che è stato Maurizio. Perché ognuno di noi è unico e prezioso”.
“Non siamo mai soli – ha proseguito – Maurizio non era solo: Gesù si precipita dove l’ombra della notte si fa avanti, anche lui gli è stato affidato dal padre”.
Poi ha guardato a quella navata, con tanti vigili del fuoco. E ha pensato al distaccamento di San Casciano, nato anche grazie all’impegno di chi, come Maurizio, si è speso tantissimo perché si concretizzasse.
“Posso dire che ho lavorato davvero tanto per la realizzazione di questo distaccamento – ci aveva raccontato lo stesso Maurizio, proprio nei giorni in cui era andato in pensione, due anni fa, con il distaccamento ancora da attivare – insieme a vari sindaci e amministratori. E se non sarò lì in divisa, pazienza, ci sarò da spettatore: con l’orgoglio di vedere realizzato un sogno”.
“E’ bello per noi avere la presenza dei vigili del fuoco nel nostro paese – ha detto don Gori – Persone che svolgono un lavoro per gli altri, una vocazione, un rischio buono. Ogni volta che viene fatto qualcosa per gli altri, viene fatto anche per il Signore”.
Poi, ha concluso così: “Maurizio rimarrà nel ricordo, nei momenti belli, nei rapporti costruiti. Siamo tutti qui insieme per dire che possiamo ancora sperare, nonostante la morte che ci mette di fronte alla fragilità della vita. Insieme. Maurizio, bontà e fedeltà ti saranno compagne tutti i giorni, nella tua vita eterna”.
Alla fine della funzione sono saliti al pulpito un amico, i colleghi che hanno letto la preghiera del vigile del fuoco e quella del vigile del fuoco in pensione.
I due figli, Sara e Filippo: che con compostezza, amore sconfinato per il babbo, senso di famiglia e di comunità, hanno detto grazie a tutti per la partecipazione.
E uno dei nipoti, Andrea, che lo ha ricordato con parole toccanti.
E con una immagine che, chi conosce Maurizio, che fra le sue tante passioni aveva anche quella dell’orto, avrà sentito subito familiare: “Per essere felice ti bastava guardare un tramonto su una panchina a Pisignano”.

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