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venerdì 19 Aprile 2024
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    Giovanni aveva 14 anni, Graziana 11: iniziò tutto lì, era il 1956. Il loro racconto di questi 65 anni

    Mezzo secolo dietro al bancone della macelleria nel centro storico di Barberino Val d'Elsa. La loro storia è quella delle nostre famiglie, dell'amore da giovani, del crescere insieme

    BARBERINO VAL D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – La vita di Giovanni Nannoni si incrocia con quella di Graziana Santini nel 1956, quando lui ha 14 anni e lei 11: una coppia che è letteralmente cresciuta insieme.

    Giovanni andava a portare la carne al castello di Poppiano. Barberinese “DOC”, nato nel 1942 da una famiglia di macellai, sin da giovanissimo ha portato avanti, sempre con grande passione e dedizione, la tradizione iniziata con il nonno Narciso e proseguita dal babbo Silvio e dallo zio Corrado.

    “La bottega ce l’avevano nel “fondaccio”, dove c’è la la piazzetta dei Pellegrini. Ci sono ancora le persiane di una volta. Non so precisamente quando fu aperta, comunque all’incirca alla fine dell’Ottocento”, ci spiega Giovanni.

    “Finite le scuole medie, andai a imparare il taglio da un amico del mio babbo, a San Casciano”, prosegue.

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    Graziana allora abitava al castello di Poppiano. Nata a Casole d’Elsa nel 1945, la sua infanzia non è stata certo facile: “Il babbo l’ho perso quando avevo sette anni: tornò dal militare che non stava bene”, ci racconta.

    Sua sorella maggiore, più grande di 14 anni, si sposò. E Graziana, nel 1955, si trasferì al castello di Poppiano con sua mamma, che ne era la fattoressa.

    “Era un posto bellissimo – commenta Graziana – C’erano il castello, l’azienda agricola e la fattoria, dove vivevamo io e la mamma, il fattore e il guardiacaccia”.

    “Ho imparato tante cose in quegli anni – aggiunge – Anche grazie ai proprietari del castello, persone di una certa cultura”.

    Insomma, per i due galeotto fu il castello di Poppiano: una location a dir poco romantica.

    “All’inizio eravamo amici. Poi da cosa nasce cosa…”, ci confessano con estrema semplicità.
    E, dopo tre anni, il fidanzamento.

    “Quando ci si mise insieme, lui non aveva ancora la patente – ricorda Graziana, come fosse ora – Non appena la prese, venne con la Lambretta a darmi la notizia”.

    “Sì, con la Lambretta. Perché prima presi la patente. E dopo mi comprarono la macchina”, precisa Giovanni.

    Nel 1967, il matrimonio.

    “Ci siamo sposati a San Lucchese – i loro occhi brillano – Dove, nel 2017, abbiamo celebrato le nozze d’oro. E dove tuttora andiamo alla Messa. Quella chiesa ci è rimasta nel cuore”. E, subito dopo, il viaggio di nozze: “un giro dell’Alta Italia”.

    “Allora non si andava tanto lontano. Si andò fin dove si sapeva arrivare con la macchina. Si stette via una decina di giorni: anche troppo per quei tempi”, commenta Graziana con la schiettezza e il senso pratico che la caratterizzano.

    Da sposati, “sono tornati ad abitare” a Barberino.

    Prima in una zona più centrale, dove è nata Barbara, la prima figlia, nel 1970. E poi, un pochino fuori dal paese, in via XXV aprile (“in campagna”, dicono loro): qui è nata Veronica, la secondogenita, nel 1977, e qui vivono tuttora.

    E poi il lavoro insieme, dietro il bancone della macelleria Nannoni. Dal 1968 spostatasi in piazza Barberini, dove prima c’era il Bar Panoramico.

    “Dopo aver fatto la commessa in un negozio di scarpe a Poggibonsi – interviene Graziana – una volta sposata, ho cominciato a lavorare con Giovanni. Prima alla cassa, poi sul banco a tagliare la carne. Facevo certi pacchetti… pareva ci fossero le scarpe dentro”.

    “E’ stato difficile imparare un mestiere da zero – afferma – Ma mi ha dato molta soddisfazione quando poi ero io ad insegnare alle persone a fare i preparati”.

    “Ci piaceva tantissimo il nostro lavoro – prende la parola Giovanni – Si vendeva la carne bovina, ovina, suina, il pollame, i conigli e i salumi. Si acquistava i vitelli dai contadini della zona. E si faceva gli insaccati naturali di nostra produzione: cose che oggi non esistono più”.

    “Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto con la gente del paese”, dice Giovanni con il suo immancabile sorriso.

    Nel 2018 hanno festeggiato, insieme a tanta gente e ai sindaci di allora (David Baroncelli e Giacomo Trentanovi), un traguardo straordinario: i cinquant’anni di negozio in piazza Barberini. Una bellissima festa, che i Nannoni ricordano con grande orgoglio.

    Nel dicembre dello stesso anno Giovanni e Graziana hanno tirato giù il bandone e sono andati in pensione.

    Ma sono veramente felici che il loro locale abbia trovato nuova vita con Picò (la pizzeria aperta nel 2019): “I ragazzi sono seri e in gamba. Di meglio non si poteva trovare”, commenta Giovanni.

    “In questo periodo stiamo parecchio a casa – ma ciò non vuol dire che non siano impegnati – Cuciniamo insieme. Lavoriamo qualche maiale per noi. E curiamo il giardino”.

    Graziana ci mostra con orgoglio le foto delle sue splendide orchidee, che hanno… vent’anni. E ci racconta che si diverte a cucinare. “La nonna fa un ragù buonissimo, per non parlare dell’arrosto…”, fa da testimone il nipote Alberto.

    Giovanni fa la pasta fatta in casa. E i fichi del giardino li fa sia caramellati che a confettura. “L’anno scorso ne sono venuti cento barattoli, tra poco li rifaccio”, dice trepidante.

    “Lui ha un carattere migliore del mio: gli va sempre bene tutto – ci rivela Graziana – Un difetto? Quando eravamo in bottega, era un po’ brontolone. Ma, quando ho imparato, ero io che brontolavo lui”.

    “Lei è il contrario di me: vede tutto buio – ora tocca a Giovanni – Però è brava, sa fare tantissime cose, tira avanti la casa”.

    “Il segreto di un matrimonio duraturo? Sopportarsi”, dice lui sorridendo.

    “Se uno ha voglia di bisticciare, l’altro va via e poi ritorna”, aggiunge lei.

    “Quando uno dei due ha qualcosa, l’altro se ne accorge subito – concludono così i mitici coniugi Nannoni – Fra noi c’è una certa intesa. Forse perché ci conosciamo sin da quando eravamo piccoli”.

    O forse perché sono le due metà della mela che si sono trovate… .

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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