CHIANTI – Il Chianti Classico ispira artisti dai tempi di Vasari e Leonardo, che lo hanno immortalato e reso famoso già nel 1500.
È stato il celebre biografo dei grandi artisti a sugellare il binomio arte – Gallo Nero, con la sua celebre Allegoria nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, in cui è ritratto il Chianti come un imponente vegliardo sul cui scudo campeggia un Gallo Nero.
Oggi è l’arte contemporanea a offrire una nuova lettura del territorio chiantigiano e del suo prodotto più nobile, il vino del Gallo Nero, nell’ambito di nuovo progetto artistico.
Promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico e organizzato con la collaborazione di TerraMedia APS, con i curatori Davide Sarchioni, Fiammetta Poggi e Isaco Praxolu.
Protagonista assoluta di “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la bottiglia bordolese, la tipica forma con cui sono conosciuti i vini Gallo Nero in tutto il mondo.
Che è stata reinterpretata e trasformata in un’opera d’arte urbana da sette artisti visivi, differenti per generazione, provenienza, tecniche e linguaggi, ispirandosi liberamente alle suggestioni dei vini e dei paesaggi del territorio e assecondando le specificità della propria ricerca artistica.
Francesco Bruni, Corn 79, Camilla Falsini, Thomas Lange e Eliseo Sonnino, hanno eseguito i rispettivi interventi pittorici e materici sulla riproduzione tridimensionale in legno di una bottiglia “bordolese” gigante (tra i 350 e i 400 cm di altezza), utilizzando la superficie come fosse una tela bianca.
Clet invece ha realizzato ex novo una scultura di 400 centrimetri di altezza trasformando la bottiglia in una fantasiosa abitazione; mentre per Numero Cromatico la bottiglia è diventata il soggetto di un grande stendardo.
Ogni opera è collocata in esposizione temporanea in ognuno dei sette comuni del Chianti Classico dando luogo alla mostra diffusa “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, che disegna un itinerario eno-artistico, tra arte contemporanea e vini da degustare.
Il visitatore potrà scoprire l’opera di Francesco Bruni a Gaiole in Chianti, di Clet a San Donato in Poggio (Barberino Tavarnelle), di Corn79 a Castelnuovo Berardenga, di Camilla Falsini a Radda in Chianti, di Thomas Lange a Greve in Chianti, di Numero Cromatico a Castellina in Chianti e di Eliseo Sonnino a San Casciano.
Sarà possibile conoscere la collocazione delle opere consultando il sito www.chianticlassico.com.
Il progetto Meet Chianti Classico ART si inserisce nel contesto artistico più ampio del territorio, che ospita anche Chiantissimo, la rassegna di installazioni con i comuni di San Casciano, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle, e le numerose opere d’arte in esposizione nelle collezioni permanenti delle aziende vitivinicole.
Il Consorzio mette a disposizione del proprio territorio un progetto ampio di promozione in sinergia con le tutte le altre iniziative che toccano l’arte, la musica, il teatro e il vino, rivolte ai turisti e ai cittadini con lo scopo di esaltare la vocazione culturale del Chianti e delle sue produzioni di eccellenza.
“Questa terra è fonte di ispirazione per gli esponenti di varie forme artistiche da secoli” dichiara il direttore del Consorzio, Carlotta Gori.
“Come un vino che trae le sue caratteristiche identitarie dal luogo da cui proviene – conclude – anche queste opere sono fortemente connotate dal loro legame con la loro musa, la bottiglia di Chianti Classico, e per questo vivono in dialogo con i luoghi in cui sono state installate, nei nostri bellissimi borghi, per raccontare con forme nuove una storia secolare”.
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