ROMA – E’ arrivata ieri, dopo le polemiche dei giorni precedenti innescate dalla presa di posizione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini (su Green Pass e obbligo per l’accesso alle mense aziendali) la presa di posizioni dei sindacati confederali del settore metalmeccanico.
“Sulla base delle incerte disposizioni governative recenti – dicono Fim, Fiom, Uilm nazionali – in queste ore alcune imprese nazionali e multinazionali stanno procedendo senza confronto con iniziative unilaterali su un punto fondamentale per le lavoratrici ed i lavoratori: il diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’accesso alle mense”.
“Le mense – puntualizzano – sono un luogo di lavoro e sono tutelate dai contratti di lavoro; non accetteremo mai nessuna disparitĂ di trattamento fra luoghi di lavoro e mense”.
“Si leggono comunicati aziendali – aggiungono – che impongono o lasciano imporre alle aziende che somministrano cibo nelle mense (sulla scorta di una faq governativa, che non ha valore legislativo) la messa in discussione dell’accesso alle mense per tutti i lavoratori e le lavoratrici”.
Fim Fiom e Uilm “condividono l’obiettivo di completare la campagna vaccinale e di continuare a garantire sicurezza nei luoghi di lavoro ma ritengono queste iniziative in contrasto con lo spirito di confronto e partecipazione che durante la prima fase della pandemia ha determinato la scrittura di protocolli nazionali e aziendali utili a ridurre il rischio di contagio da Covid-19 nei luoghi di lavoro”.
“Il diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è imprescindibile – rilanciano – pertanto è necessario continuare a far applicare in modo serio e rigoroso i protocolli esistenti a partire dal distanziamento, l’uso dei dispositivi di protezione e tracciamento”.
“In osservanza dell’indirizzo della comunitĂ scientifica, ma in assenza di provvedimenti legislativi” Fim Fiom e Uilm “promuovono una campagna di informazione sulla necessitĂ della vaccinazione per contrastare la pandemia e chiedono l’apertura di un confronto sulle modalitĂ per sostenere e perseguire questo obiettivo con imprese e governo”.
“Riteniamo inaccettabile – accusano – la mancanza di chiarezza normativa e la confusione generata dalla comunicazione governativa in assenza di provvedimenti chiari, con il rischio di generare contenziosi, discriminazioni, differenze di trattamento su materie cosi delicate”.
“Alle iniziative unilaterali delle imprese – ribadiscono – rispondiamo con la contrattazione e con la richiesta di convocare i comitati Covid in ogni azienda, perchĂ© non possono essere messi in contrapposizione i diritti ma bisogna trovare soluzioni che riducano al minimo possibile i rischi sui luoghi di lavoro. Il costante tracciamento attraverso i tamponi a carico delle aziende per i lavoratori garantisce il green pass”.
“Per combattere la pandemia – concludono Fiom, Fim e Uilm – abbiamo bisogno di responsabilitĂ collettive e individuali, ma anche di soluzioni che non dividano e discriminino i lavoratori in azienda. Ora è il momento della chiarezza verso le lavoratrici e i lavoratori, il Governo agisca subito prima che la situazione diventi incontrollabile”.
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