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martedì 23 Aprile 2024
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    Electric Shock

    In Inghilterra hanno una venerazione per le prese elettriche. Perchè lo dico?

     

    Nel mio appartamento di 50 metri quadrati ne ho contate 37. Ognuna col suo interruttore personale, dato che qui se non la usi dovresti tenere la presa spenta. Poi ci sono ben altri 11 interruttori sparsi qua e là, isolati o misteriosamente disposti a gruppetti di 2 o 3, probabilmente parte di un raffinato sistema di sicurezza.
     

    Nel cucinotto è un tripudio di apparecchi elettrici, chi più ne ha più ne metta! A parte le canoniche 8 prese per eventuali tostapane, bollitore, frullatore, mixer, centrifuga, ogni elettrodomestico ha un pulsante privato col nome sopra, mentre il piano cottura ha il suo interruttore lontano da tutti gli altri, più grande e anonimo. Quando la mattina ti sei orientato in questo labirinto sei già stanco ed è facile che rinunci alla colazione.
     

    In questa fantasmagoria elettrica il bollitore è decisamente il re della cucina inglese, se ne sta in prima fila, sempre pronto per scaldare una “cuppa”. Quando provai ad usarne uno in Italia feci saltare la corrente a tutto il palazzo. In pochi secondi riesce a scaldare un litro d’acqua, non chiedetemi come. È praticamente un’arma impropria.
     

    Il forno, un enigma ancora irrisolto, col manuale di istruzione di 56 pagine. Così come il microonde, con 8 pulsantini e il display tipo Space Invaders. Per accendere il frigorifero abbiamo dovuto chiamare l’addetto alla manutenzione perchè non riuscivamo a trovare l’attacco, celato gelosamente dietro una fila di cassetti.
     

    Per non parlare del ripostiglio, dove un dolcissimo sibilo ti accoglie appena apri la porta. Lì sono conservati gli innumerevoli interruttori degli aspiratori, silenziosissimi e perennemente accesi su consiglio del padrone di casa, e ovviamente la sala controllo di tutto l’impianto elettrico. Leve e lucine rosse, codici, formule magiche.

    Anche aprire il portone del palazzo è un’esperienza elettrizzante. Credete che si usi una chiave? Retrogradi!

     

    C’è un “key fob”, un tondino di plastica che, appena sfiora un dispositivo di metallo, fa scattare la serratura, mentre una lucina verde si accende invitante. Click. Una volta dentro il portone non è mica finita, si deve superare un’altra porta con lo stesso meccanismo. Doppio Click. Se un giorno va via la corrente dormiremo per strada?
     

    In bagno però la musica cambia. C’è solo una piccola presa per i rasoi vicino al lavandino. Punto. Proibito asciugarsi i capelli in bagno, o usare la piastra. L’ossessione per la sicurezza proibisce di installare prese nei bathrooms.

     

    E non sono l’unica cosa che manca. In Inghilterra nei bagni non hanno il bidet, cosa che ho sempre trovato ultramodo sconveniente. Usanza troppo europea per gli orgogliosi abitanti di Albion?

     

    Forse dovrebbero farsene installare uno elettrico, con varie funzioni automatizzate. In caso di cortocircuito… Non ci voglio neanche pensare.
     

    Comunque, per un eventuale viaggio in UK, ricordatevi di portarvi dietro almeno dieci adattatori e le salviettine igieniche.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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