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lunedì 7 Luglio 2025
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    La mini Imu? Un delirio. Ecco come si pagano le tasse in Inghilterra

    Di solito non sopporto i toni polemici ma nelle prossime righe perdonatemi, ho bisogno di sfogarmi e di parlare di tasse.

     

    Sì, proprio così, di tasse. Dopotutto è gennaio, il mese del post-gozzoviglio natalizio, ed è scusabile avere un po’ di malumori, soprattutto se hai passato l’ultima settimana attaccata al pc cercando di calcolare la mini Imu.

     

    In teoria doveva essere un processo facile e indolore, il Comune mette a punto una pagina personale on line a cui puoi ‘comodamente’ accedere per fare il calcolo.

     

    Anche essendo lontana potevo almeno sapere se e quanto dovevo pagare e poi chiedere a qualcuno di andare a pagare il bollettino.

     

    In teoria.

     

    La realtà sono ore spese cercando di attivare la pagina che ogni volta si blocca e fa andare in tilt il sistema, poi quando finalmente riesci ad entrare e tiri un sospiro di sollievo vedi che mancano dei dati fondamentali.

     

    E quindi scrivi una mail all’ufficio utilizzando la bacheca della pagina personale che ti doveva semplificare la vita e quando ti rispondono tiri secondo sospiro di sollievo che ti si blocca in gola perchè non riesci a leggere il messaggio visto che si visualizza solo la prima riga.

     

    Poi ti viene voglia di prendere il pc e fargli fare un allegro e liberatorio volo dalla finestra, insieme ai gabbiani che salgono dal fiume e vengono a salutarti fino su al quinto piano.

     

    Pochi giorni fa qui a Leeds abbiamo pagato la council tax, un’imposta locale sulla casa che si riferisce però all’uso e non al possesso. In altre parole, la paga chi è in affitto, non il proprietario perchè è una tassa sui servizi (pulizia stradale, rifiuti, opere di interesse pubblico).

     

    Tassa salata e ovviamente poco amata dai contribuenti britannici, ma almeno questa è chiara che più chiara non si può e pagarla è un gioco da bambini.

     

    In questo caso anche la telematica funziona a pennello.

     

    Ti registri, dopo che hai ricevuto a casa un impeccabile resoconto dei tuoi dati, e tutto va liscio come l’olio. Un paio di click, calcoli e paghi tutto on line, senza bollettini e file alla posta. Ti mandano una lista di cose che verranno pagate con la tua tassa.

     

    Da noi al danno si unisce anche la beffa.

     

    Imposte arbitrarie e poco chiare, che cambiano nome e vestito ogni sei mesi (Isi, Ici, Imu), e cercare di calcolarle e pagarle è come entrare in un labirinto dalle atmosfere kafkiane, in un rimando di asterischi, eccezioni, contraddizioni in termini.

     

    Riguardo alla mini Imu, quanto sarà costato ai Comuni mettere a punto e gestire i servizi telematici che dovrebbero aiutare i contribuenti?

     

    Quanto avranno speso i soliti contribuenti, sia in tempo che in denaro, da un commercialista o dai caf? In alcuni casi, mi sembra che sia più costoso farsi fare il calcolo che la tassa stessa.

     

    Io per ora ho perso tre ore. E sono solo all’inizio. Spero di essere tra le poche sfortunate, ma ne dubito. In bocca al lupo a tutti.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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