SAN CASCIANO – Marinetta Pucci (nei Bandini) si è spenta nei giorni scorsi a 95 anni. Ed è un’altra perdita per un sapere antico, speciale, unico. Di un passato che rischia di dissolversi.
Era infatti una delle “maestre” del ricamo nel comune di San Casciano: e non solo ha praticato questa vera e propria arte, ma l’ha anche insegnata a intere generazioni.
Ce la racconta Marta Margheri, coordinatrice del gruppo di ricamo della casa del popolo Impara l’Arte. Che con Marinetta ha condiviso tanti pomeriggi e tanti racconti.
“Era una grande esperta di intaglio – inizia Marta – Lei di lavoro aveva fatto la magliaia, e una volta in pensione iniziò a ricamare”.
“Aveva un grande rapporto con Giuliana Zecchi – ricorda Marta – che le faceva i disegni. Poi li passava a Marinetta, che li trasformava in vere e proprie… opere d’arte”.
Una ricamatrice come ce n’erano molte nei decenni scorsi, a San Casciano come altrove. Che lavorava spesso da casa.
Poi però, nel 1995, a Marta Margheri venne l’idea della scuola di ricamo: “Lei usciva da un momento un po’ triste – rammenta – Mi chiese di farla un po’ riprendere, per poi partire. E così fu”.
Ricamo e compagnia, tanta amicizia: “Si iniziò questo gruppo di Impara l’Arte; prima con l’Auser, poi con la casa del popolo in via dei Fossi”.
“Marinetta ha insegnato a decine e decine di donne – sottolinea Marta – Era un gruppo nato per ricamare certo, ma anche per stare insieme. E lei era una persona eccezionale”.
La memoria di Marta va a quelle due federe nel cassetto di casa, ricamate proprio da Marinetta: il ricamo, del resto, è spesso anche un legame con chi non c’è piĂą. Ma le cui mani vivono ancora su quei tessuti.
“Era una donna capace di insegnare – dice ancora Marta – molto dolce e tranquilla, modesta. Oggi io sto facendo i corsi in biblioteca, per ricreare un po’ quel gruppo che si è perso per strada. Con molte donne che sono diventate anziane o che, purtroppo, non ci sono piĂą”
“In biblioteca – conclude Marta – faccio quattro lezioni, per raccogliere chi è interessato. Le ragazze piĂą giovani? Arrivano, ma spesso vanno via… velocemente. Noi comunque ci proviamo, perchĂ© è importante passare il testimone di questa passione: e a settembre-ottobre potremmo iniziare a insegnare a San Casciano anche il Punto Tavarnelle”.
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