spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 29 Marzo 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    San Casciano, allenatore denuncia: “Steso da un pugno, nel parcheggio dopo la partita”

    Massimo Curcio vive a San Casciano, di mestiere fa il corriere, da anni allena. E' il tecnico degli Juniores del CS Firenze: e ci racconta quello che è accaduto sabato a Novoli. "Sono distrutto"

    SAN CASCIANO – Dopo due settimane dall’aggressione a fine partita tra Fiesole Calcio e Rondinella Marzocco, si è verificato un altro atto gravissimo al termine di una gara fra squadre giovanili in provincia di Firenze.

    Massimo Curcio, tecnico degli Juniores provinciali del Club Sportivo Firenze, al termine della gara vinta contro il Novoli, nel parcheggio, è stato aggredito. Lo dice la sua testimonianza. Lo dicono i referti medici. Lo dicono alcuni testimoni.

    Curcio, livornese di nascita ma sancascianese ormai da anni, di mestiere fa il corriere con zona di rifetimento proprio San Casciano. E’ quindi una persona conosciutissima in zona.

    “Sono un uomo moralmente distrutto – comincia così il racconto di ciò che è accaduto sabato pomeriggio – è incredibile ciò che è successo. Ed è un dolore pazzesco aver visto il ragazzo che mi ha aggredito, accompagnato dai genitori. Che, invece di calmarlo, ridevano dell’aggressione. Una situazione che distrugge l’anima ed il morale di chi, come me, è dentro il mondo del calcio da sempre. Prima come giocatore e poi come allenatore”.

    “Ho allenato in qualsiasi categoria – continua – mi sono trasferito da Livorno per allenare le ragazze della Serie A femminile ed ora alleno gli Juniores Provinciali del Club Sportivo Firenze. In questa vita calcistica ho visto di tutto, mi sono trovato in mezzo ad un milione di situazioni, in campo e fuori”.

    “Ma a 62 anni – denuncia – non posso accettare che un ragazzo di 19, accompagnato dai genitori, mi aggredisca in questo modo. E poi si faccia bello con gli amici tramite messaggi vocali, che raccontano come mi ha steso. Affermando anche, che siccome ho 62 anni, c’è andato piano: perché altrimenti mi avrebbe distrutto”.

    “Tutto è cominciato – racconta tornando alla partita di sabato – quando ho chiesto all’arbitro di far metter i parastinchi a dei ragazzi che ne erano sprovvisti. Alcuni hanno reagito come se avessi fatto loro del male, quando era esclusivamente a difesa proprio di quei ragazzi, perché potevano farsi male. Il portiere era evidentemente uno dei più agitati”.

    “La nostra meritata vittoria in campo – prosegue – ha poi portato all’esasperazione della situazione. Il loro portiere si è anche fatto espellere per un fallo pericolosissimo a fine partita. Mentre uscivamo ci è stato detto di tutto, è dovuto intervenire il vicepresidente del Novoli per farmi uscire dagli spogliatoi. E per cercare di calmare gli animi dei suoi tesserati”.

    “Purtroppo quel ragazzo mi aveva promesso che mi avrebbe aspettato – Curcio descrive così come ha vissuto il momento dell’aggressione – e così è stato. Io e le persone che erano con me in macchina, mia figlia, il suo ragazzo ed un dirigente accompagnatore, siamo stati aggrediti verbalmente mentre raggiungevamo il parcheggio e salivamo in auto, dal ragazzo seguito dai suoi genitori”.

    “Quando ho cercato di partire – ripercorre quei momenti – ha colpito il vetro e dato dei calci alla carrozzeria. Mentre scendevo di macchina per capire cosa aveva fatto, sono stato colpito alla testa, senza alcuna possibilità di difendermi. Per fortuna l’istinto mi ha fatto girare la faccia, altrimenti vi avrebbe colpito dritto sul naso”.

    “Con quel cazzotto – conclude Curcio – mi ha steso all’istante. E’ stata chiamata l’ambulanza, che mi ha portato al pronto soccorso e sono stati chiamati i carabinieri. Credo che lo sport, e il calcio in particolare debbano insegnare dei principi giusti, il rispetto dell’avversario, il sacrificio, la giusta voglia di vincere. Ma ciò che è successo non c’entra niente con il calcio, sono atti che devono essere puniti: perché tutti sappiano che ci sono dei limiti che non si possono superare”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...