Tatarusanu sicuro ed efficiente, Tello devastante, Borja Valero ordinato e utile, Kalinic implacabile, Vecino mobile e preciso, una fascia sinistra ritrovata, Bernardeschi goleador.
Quante belle cose, tutte insieme ieri a Cagliari…
C’è un motivo però se tutto questo si è materializzato contemporaneamente e all’improvviso, o forse sono due. I due allenatori.
Un Cagliari messo in campo da un acerbo Rastelli che probabilmente ha sottovalutato l’avversario e una Fiorentina un po’ diversa dal solito, con un Sousa tornato anche “incazzoso”, come dovrebbe essere un allenatore che si rispetti.
Togliere l’inutile Milic, arretrare Borja Valero, avanzare Bernardeschi, rinunciare a Tomovic, levarsi di torno il patetico Badelj sono alcune delle tante diversità mostrate dal portoghese.
Peccato che ci siano volute tante settimane per determinare scelte che invece erano piuttosto semplici.
Semplici non nel senso di “facili”, ma proprio nel senso stretto del termine. Nella sua carriera Borja Valero ha sempre giocato a centrocampo, non mezza punta.
Bernardeschi ha sempre giocato sulla linea degli attaccanti, poi si è anche sacrificato un anno a fare il fluidificante, ma in realtà ha sempre giocato in attacco.
Kalinic ha sempre giocato centravanti, ma aveva bisogno di maggior sostegno, se Ilicic ha difficoltà a rientrare in uno stato di forma decente (anche ieri molto sotto tono) gli andava messo qualcun altro intorno.
OK, finalmente ci siamo arrivati, il calcio poi alla fine non è una scienza così complicata, sempre che non siamo noi stessi a complicarcela.
Adesso l’unica cosa che dobbiamo assolutamente fare è nascondere questo Tello in una teca asettica, senza fargli fare neanche la doccia, e riproporlo in campo subito mercoledì sera contro il Crotone sperando che si ripresenti nelle medesime condizioni di forma.
Lo spagnolo è uno dei miei bersagli preferiti ma devo ammettere che ieri ha devastato le fasce del Cagliari con una regolarità impressionante, snocciolando assist di destro e di sinistro molto precisi.
Che ci siano margini per recuperare un calciatore anche da codesto ragazzo? Non ci scommetterei neanche un eurocent, ma chissà. Siamo una squadrina strana. Ci mettiamo due mesi per fare 6 gol e poi un’ora per farne 5.
Ci sono molte squadre in lotta per l’Europa League e noi siamo padroni di quel posto da ben 4 anni consecutivi.
Io da sempre sono molto scettico, ma certamente c’è da dire che non potevamo abbandonare già dopo due mesi l’idea di qualificarci per le coppe e la gara e la voglia di ieri lo hanno certificato, nonostante una dirigenza che abbandona regolarmente la propria squadra su ogni campo d’Italia e d’Europa.
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