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giovedì 28 Marzo 2024
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    Alla radice degli errori (i primi in tre mesi) di mister Paulo Sousa

    Il primo pareggio stagionale (con l'Empoli) coincide con una serie di errori a catena del nostro allenatore, i primi dopo tre mesi di capolavori in serie.

     

    Non c’è niente da dire a Paulo Sousa. Lui, non è Montella, che a fine gara faceva battutine e risatine sarcastiche.

     

    Lui, a fine gara, ha ammesso candidamente che non avrebbe certo rimesso in campo quella formazione iniziale, non si è messo a dare la colpa al pallone colorato (come Sarri), al meteo (come Mazzarri), ai tifosi (ancora come Montella).

     

    Capita.

     

    Non tutto il male viene per nuocere. Il messaggio dovrebbe essere arrivato chiaro e tondo ai dirigenti che si occupano del mercato: alcuni giocatori che ci ritroviamo in rosa non sono assolutamente all’altezza, chi per carenze tecniche (Rebic), chi per carenze caratteriali (Suarez e Fernandez).

     

    In molti inseriscono nei “non all’altezza” anche Babacar, anche se io non sono proprio d’accordo.

     

    Baba ha un modo di giocare diverso da Kalinic, molto più blando ma al tempo stesso sotto porta è molto più preciso. Dovrebbe fare di più? Certamente sì. Ma prima di liberarmi di uno che fa sempre gol o assist, ci penso parecchio.

     

    Con Rebic infatti, un bel periodo in prestito potrebbe risultare utile. Magari in Italia e per giocare… . Non in Serie B tedesca per fare 7 presenze… . Su gli altri due invece, temo che sia arrivata l’ora di dire basta.

     

    Mati Fernandez è l’eterno incompiuto. Certamente un ottimo giocatore di calcio a 5, o di calcio a 7, sicuramente un bravo ragazzo. Non è adatto al calcio a 11, non almeno a quello che si gioca in Italia.

     

    Credo che la sua carriera, condita anche dalla vittoria della recente Coppa America sia andata anche troppo oltre.

     

    Suarez invece è una delusione incredibile. Fino a oggi ha avuto anche diverse occasioni per mettersi in mostra, ma proprio non ci siamo. Sembra poco concentrato, in tanti minuti giocati solo in pochissime circostanze è sembrato all’altezza.

     

    Lento, compassato, incapace di soddisfare i dettami di Sousa. Non ha i tempi del nostro campionato, non ha il passo.

     

    Se è vero come si sussurra, che per meccanismi di bilancio (e per ottenere un ingaggio superiore) il mediano spagnolo è arrivato a parametro zero dopo aver rescisso con l’Atletico, credo che basti trovare un centrocampista in sua sostituzione e a gennaio verranno ascoltate tutte le offerte per lui, visto che tutte creerebbero plusvalenza.

     

    Terminiamo parlando di cose molto più serie, relativamente alla gara contro l’Empoli.

     

    Giuseppe Rossi era davvero inferiore a questo Mati Fernandez, rientrato per altro giovedì sera dal Cile?  

     

    Non abbiamo elementi per pensare il contrario. Evidentemente, se Rossi – che è rimasto qua a Firenze per 15 giorni – è stato lasciato in panchina, non è stato nè per turnover, nè per affaticamento: è stata una scelta tecnica.

     

    Rossi se non gioca non rientrerà mai in una condizione decente. Se gli viene preferito un lento ma tenero giocoliere imberbe affaticato da 10 ore di volo trans-oceanico, sinceramente mi preoccupo.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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