Questo Ferragosto, mentre ascoltavo i resoconti degli amici (pranzi luculliani, gavettoni, fuochi d’artificio) ero un po’ nostalgica. Io quest’anno l’ho solo osservato da lontano, visto che in Inghilterra il 15 agosto non è festivo.
In compenso qui abbiamo il lunedì 26 agosto. E allora mi sono chiesta… Cosa c’è da ricordare o celebrare il 26? E la questione si è complicata, mentre ho scoperto un po’ di notizie interessanti riguardo a questo giorno, denominato Summer Bank Holiday.
La storia della festività di agosto inizia con un atto ufficiale del Parlamento del 1871, con il quale vennero istituite le prime Bank Holidays, letteralmente “festività della banca” a significare che nei giorni di chiusura delle banche le attività commerciali venivano fermate in tutto il paese.
Tutto grazie ad un certo sir John Lubbock, banchiere e rappresentante del partito liberale, amico intimo di Charles Darwin con cui si intratteneva a parlare di scienza. Sir John, un illuminato gentleman vittoriano patito di cricket, credette nell’importanza del tempo libero e promosse le festività nazionali retribuite, tra cui il primo lunedì di agosto.
In un secondo tempo, e più precisamente nel 1971, questo venne spostato all’ultimo lunedì del mese, per farlo coincidere con la fine delle vacanze scolastiche. Gli inglesi dimostrano il loro spirito pragmatico. Una data non ci conviene più? Si cambia!
Ed infatti ogni anno, attraverso un annuncio della Regina, i festivi che cadono di domenica vengono spostati al lunedì. Il lato pratico ha la meglio sulla tradizione, e i lavoratori ringraziano.
Ma ritornando al nostro lunedì di agosto, non potevo credere che tutto si riducesse ad un atto legale, e ho continuato ad investigare, scoprendo che questa festività estiva ha origini molto più lontane e poetiche di uno sterile documento bancario.
E allora lasciamoci trasportare in un’epoca in cui il tempo era regolato non dalle banche ma da Madre Natura, e troviamo che il 1 agosto i Celti accendevano falò per glorificare il dio del sole Lugh che si sacrificava trasferendo il suo potere al chicco di grano facendolo maturare.
Gli Anglosassoni in questa stessa data (Lammas Day o Festa dei Primi Frutti) iniziavano le feste della mietitura, durante le quali i contadini facevano il pane col grano nuovo e lo portavano in chiesa per rendere grazie per il raccolto. Feste religiose, magiche e propiziatorie, dove il primo pane sfornato veniva anche usato come talismano per proteggere i granai.
Questa festività di agosto ci ricorda inoltre le nostre origini comuni, dato che anche gli antichi romani in questo stesso periodo celebravano i raccolti durante le feste in onore di Conso, dio italico del grano.
C’è ancora qualcosa che ci accomuna, quindi.
Una fondamentale differenza resta però, la stacanovista Inghilterra ha ben 4 giorni festivi in meno rispetto ai 12 dell’Italia, e in molti protestano e firmano speranzosi petizioni per istituire qualche nuovo festivo.
San Giorgio per esempio, o il compleanno della Regina, o perchè no, un qualunque giorno in ottobre per riprendere fiato prima delle vacanze natalizie. Ma per adesso il governo… non si commuove.
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