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lunedì 7 Luglio 2025
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    Sheep Spotting: dove a comandare sono… le pecore

    Ho trovato la Valle dell’Eden. Ebbene sì. Chi poteva immaginarlo che fosse proprio nel nord dell’Inghilterra, a pochi chilometri da Leeds. È proprio come me la sono sempre immaginata. Immense distese di prati vellutati, fiumi e ruscelli gorgoglianti, alberi maestosi.

     

    Sto parlando del Dales National Park, una riserva naturale di 1700 km quadrati nel cuore dello Yorkshire. "Dale" significa "valle" ed infatti quello che aspetta il viaggiatore che si ritrova in questo paradiso è una distesa immensa di ampie vallate e colline di un verde talmente perfetto da sembrare irreale.

     

    Ci sono cose per tutti i gusti, pittoreschi villaggi in pietra con giardinetti da premio Oscar (Grassington, Reeth, Malham per citarne alcuni), gli immancabili pub per gustare i formaggi e le birre locali, deliziose tea rooms dove col famoso Yorkshire tea servono la tea cake, una specie di panino all’uvetta che viene tostato e spalmato con l’eccezionale burro salato di qui.

     

    Ovviamente le possibilità per fare trekking o ciclismo sono infinite, ma se non siete tipi sportivi potete sempre deliziarvi con lo "sheep spotting", un concorso organizzato quest’anno dall’ente del turismo che vi sfida a trovare almeno quattro pupazzi a forma di pecora tra i trecento che sono stati disseminati per le Dales. Attenzione: le pecore in questione indossano un maglione giallo.

     

    Spiegano gli organizzatori che è importante ricordare ai residenti e ai turisti il ruolo fondamentale di questo soffice animale, simbolo ufficiale del parco, nella storia e nell’economia della regione. Da tempi immemorabili il commercio e la lavorazione della lana sono punti forti dell’economia dello Yorkshire.
     

    Vi giuro che anche se non ne scoverete una vestita di giallo, ne vedrete di tutti i colori.

     

    Le pecore qui fanno da padrone. Si avvicinano alla macchina appena ti accosti e incuriosite si chiamano a vicenda come per dire “Oh, ne è arrivato un altro, forse ci dà qualcosa da mangiare”. Gli agnelli sono più timorosi e trotterellano via quando ci vedono, rifugiandosi dietro le mamme che un po’ preoccupate si mettono a belare in coro.

     

    Da lontano quando guardi il paesaggio si confondono coi muretti di pietra, macchie chiare nel verde uniforme dei prati. Ogni tanto ne trovi una impavida e solitaria su una cima, tutta presa dal suo perenne brucare. Oppure devi fermarti perchè un gruppetto sta attraversando la strada.

     

    Loro qui, che vengano da destra o da sinistra, hanno sempre la precedenza.

     

    Le trovi nei nomi delle strade e dei locali (The Black Sheep Brewery, Woolly Sheep Inn, The Fleece) e persino lo spirito artistico viene a loro dedicato.
     

    A Muker ho scovato una galleria d’arte che sfoggia ritratti di pecorelle in ogni stagione. Col sole e con la neve, o tutte arruffate per il vento.

     

    Nell’adiacente negozio, sul cui tetto ovviamente si affaccia una pecora, i souvenir a tema ovino non si contano: calendari, agnellini in ceramiche, morbide coperte e pupazzi di lana. Opto per un sottobicchiere con due pecore che si riparano sotto l’ombrello.
     

    Ne avete abbastanza di pecore? Allora scusatemi ma vado a farmi un tè così rinnovo anche il sottobicchiere.

     

    Quando prendo la scatola del tè vedo che un paio di pecorelle mi osservano anche da lì. E allora capisco che non c’è scampo, se vivi nello Yorkshire impari per forza ad amarle, le pecore!

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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