A Leeds hanno iniziato ad accendere gli addobbi natalizi all’inizio di novembre. È già un mese che siamo circondati da palline luminarie e alberelli.
Chi non ama la commercializzazione del Natale qui decisamente avrebbe da ridire, visto che nelle ultime settimane la mania di spendere e di abbuffarsi di compere e pacchetti sembra avere contagiato proprio tutti.
Dopotutto stiamo parlando di una città che sta basando la propria rinascita proprio sulle offerte commerciali e che mira a diventare una delle capitali europee dello shopping.
Questo Natale Leeds sta dimostrando di mettercela proprio tutta per lasciarsi la crisi alle spalle.
In centro, che è più o meno delle dimensioni di quello di Firenze, ci sono ben 6 centri commerciali, un grande mercato coperto affiancato dai mercatini del fine settimana, con banchi di alimentari e piccoli artigiani. Qualsiasi cosa vi venga in mente di comprare, qui la trovate.
Ovviamente in questo periodo non può mancare il mercatino natalizio importato dalla Germania a Millennium Square.
Il tutto condito da luci che scendono invitanti dalle arcate del Victoria Quarter, la zona più cara e raffinata, con grandi firme e negozi lussuosi, e neon multicolori che splendono sotto la cupola di vetro del Trinity Centre, nuovissimo centro commerciale e delizia architettonica, dove all’entrata un enorme pupazzo spruzza i passanti con bolle di sapone.
Insomma, a Leeds lo shopping si trasforma in un’arte, e a Natale i negozi diventano ancora più creativi, inventandosi astruse offerte speciali, carte fedeltà, tre al prezzo di uno e mezzo, compri oggi paghi domani, ti regalo questo se compri quello.
Non importa spendere tanto. Per chi è proprio in difficoltà, si trova qualcosa da comprare anche a 99 centesimi nel negozio omonimo, “99p”, o nei numerosi banchini dei mercati, o ancora nei “charity shops”, i negozi gestiti da associazioni di beneficienza, che vendono da abiti a libri usati.
Il tutto presentato da commessi gentilissimi vestiti da Babbo Natale e accompagnato da musica di ispirazione natalizia, da canzoni tradizionali alla colonna sonora di “Love Actually” che ti martella nelle orecchie e ti fa venire voglia di essere più buono.
E oltre a essere più buono, ti mette addosso la voglia di comprare un regalino in più e di prendere parte a questo rito che non ha niente di sacro, a meno che non lo si voglia vedere come un contributo alla ripresa dell’economia.
Mentre racimolo le ultime due sterline per i biglietti di Natale, mi chiedo: in una società basata sul consumismo la frenesia di spendere nel periodo natalizio è più un vizio o una virtù?
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