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lunedì 16 Giugno 2025
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    L’addio “emosionante” a Paulo Sousa, l’arrivo di Pioli e il mercato di Corvino

    Non avevo neanche commentato quel 2-2 in casa contro il Pescara, mi era sembrato veramente troppo triste farlo.

     

    In mezzo a tutta questa mediocrità però c’è una cosa che dà la forza per andare avanti, c’è una certezza dalla quale ripartire: non rivedremo più la faccia da cavedano appena pescato di Paulo Sousa sulla nostra panchina.

     

    Non dovremo più seguire conferenze stampa dove ci diceva che avrebbe fatto del suo meglio per vincere la partita e che i ragazzi erano tutti con la concentrazione altissima. Dove ci raccontava i motivi di alcuni suoi cambi assurdi o addirittura “che i ragazzi avevano fatto anche troppo”.

     

    Il commiato è stato davvero “emosionante” soprattutto nel passaggio finale, quando ha confessato che forse anche lui ha lasciato un po’ di arte in questa città.

     

    Sì, forse l’arte di prendere in giro noi tifosi, i giornalisti che lavorano intorno alla Fiorentina, alcuni collaboratori e anche qualche giocatore. Quella ci sta che l’abbia lasciata.

     

    Un lavorino troppo facile però. Senza l’aiuto della proprietà sarebbe stato impossibile.

     

    Ma chi è che ti permette di meleggiare tutte queste persone, irridendo lo stesso datore di lavoro ogni qualvolta è possibile, per oltre 16 mesi consecutivi? Caro mister, non arrivi primo neanche in questa graduatoria.

     

    Ti dimenticheremo con estrema facilità Paulo, davanti a noi oggi c’è un ex viola, ben lieto di sedere su quella panchina che tu hai tristemente deteriorato: Stefano Pioli.

     

    L’ex difensore viola viene da un periodo che dire fallimentare è poco, con ben due esoneri raggranellati negli ultimi 14 mesi: non poteva certo ambire ad una panchina migliore della nostra.

     

    Auguriamoci che ritrovi l’antico smalto del primo anno laziale o del periodo bolognese, quando era considerato uno degli emergenti migliori (emergente dopo un bel po’ di gavetta, visto che allena dal 2000 o giù di lì).

     

    Già arrivato il difensore Vitor Hugo, giovanissimo e costosissimo centrale brasiliano (26 anni, 8 mln euro, piede sinistro). Acerbi era sempre stato rifiutato proprio perchè di piede sinistro come Astori.

     

    Forse il sudamericano è un po’ più ambidestro di lui, chi lo sa. Auguriamoci che Corvino ci abbia visto lungo, dato il costo molto elevato e già serpeggiano in città voci di nuovi attesissimi buchi di bilancio.

     

    Davvero molto strano per una delle proprietà di Diego Della Valle, fresco laureato “honoris causa” in Economia e Management all’Università degli Studi del Sannio, a Benevento.

     

    Dovrebbe davvero spiegarci (e forse anche spiegarsi) come diavolo fanno ogni anno a ritrovarsi una perdita in bilancio nonostante la perenne “austerity” calcistica fieramente sbandierata.

     

    Ah, a proposito di Benevento. Tra poche ore la squadra campana (città della quale è originario l’amico di famiglia Mastella)  giocherà il ritorno della finale dei play-off contro il Carpi, una gara che vale una serie A che sarebbe storica.

     

    L’amico Clemente si è recentemente lamentato del fatto che l’impianto cittadino (il “Ciro Vigorito”) sia troppo piccolo per i bisogni attuali della squadra.

     

    Chissà se Diego, dopo tutti questi passi indietro, avrà voglia di andare a vedere la partita. Magari gli potrebbe suggerire qualche idea sul come fare per NON costruirne uno nuovo.

     

    PS: Voglio assolutamente mandare un grande abbraccio a tutta la famiglia del buon Giuliano Sarti, persona straordinaria e portiere del primo scudetto viola venuto a mancare improvvisamente in queste ore. Un uomo buono e molto cortese.

     

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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