GREVE IN CHIANTI – Expo 2015 rimarrà un ricordo indelebile per gli studenti della terza A della scuola secondaria “Giovanni da Verrazzano” di Greve.
Non solo per la visita ai padiglioni milanesi che gli studenti hanno avuto occasione di fare lo scorso 27 ottobre, ma soprattutto per il contributo che gli stessi hanno offerto alla riflessione e al dibattito sul cibo e sugli stili di vita che l'evento ha generato a livello mondiale.
Un'occasione resa possibile grazie al progetto “Esperienze e racconti – Le Scuole toscane verso Expo 2015”, promosso dalla Regione Toscana e dall'Ufficio scolastico regionale, che ha visto coinvolte scuole di tutta la regione e al quale gli studenti grevigiani hanno partecipato realizzando un manufatto originale: una tovaglia ricamata a mano e “illustrata” con i prodotti tipici del territorio in cui vivono.
Un omaggio al Chianti e alle sue eccellenze, che gli alunni del Da Verrazzano hanno potuto presentare nella sala Pegaso della presidenza della Giunta regionale (il 28 ottobre, giorno successivo alla visita ad Expo) assieme ai “colleghi” di una trentina di istituti della Toscana.
Sono gli stessi ragazzi a raccontare il progetto al Gazzettino del Chianti: “C'erano vari temi tra i quali scegliere (il progetto prevedeva temi legati al “buon vivere in Toscana”, n.d.r.) e noi abbiamo scelto quello dell'alimentazione e dei prodotti del territorio. Altre scuole hanno realizzato prodotti di vario genere, come video o libri, noi invece abbiamo deciso di fare la tovaglia ricamata”.
È stato un cammino lungo, durato circa quattro mesi, durante il quale i ragazzi hanno lavorato assiduamente su vari percorsi: visite ad aziende del territorio, come frantoi, cantine, fattorie, caseifici; lavoro di ricerca guidata a gruppi per conoscere i principi di una sana alimentazione; incontri con artigiani locali per conoscere gli antichi mestieri legati al territorio.
Disegno dal vero; “spolvero” e ricalco dei disegni sulla tovaglia; incontro con le ricamatrici e artigiane locali per conoscere e sperimentare la tecnica del ricamo e del “crochet”; ricamo dei prodotti tradizionali disegnati, presenti sulle nostre tavole.
Un progetto multidisciplinare, che ha coinvolto più materie. Come scienze, durante le cui lezioni gli studenti hanno tenuto un “diario alimentare”, sul quale annotavano le loro abitudini alimentari e le riflessioni sulla qualità del cibo; spagnolo, con la traduzione di questo stesso diario poi inviato ad una scuola in Argentina; tecnologia, con la costruzione della piramide alimentare.
Ma il risultato più importante è stato raggiunto sul fronte dei rapporti tra gli stessi ragazzi. “Era una classe un po' slegata – racconta il professor Stefano Spilli, docente di arte – e questo progetto è stato fatto anche per riequilibrare i rapporti tra i ragazzi”.
Conferma la studentessa Marta: “Abbiamo imparato a lavorare in gruppo e a risolvere i problemi tra di noi, e abbiamo migliorato anche i nostri stili di vita”.
Ecco gli studenti che hanno lavorato al progetto: Diego Baldanzi, Matteo Bencivenni, Gualberto Castellacci, Mattia Chiera, Fiamma Cianferoni, Mattia Damiani, Deborah Elezi, Gioia Ermini, Filippo Gaudenzi, Rebecca Giovannoni, Albin Krasniqi, Beatrice Lai, Sofia Lisi, Manuel Mancini, Dorotea Mariani, Marta Mariottini, Anna Miceli, Andrea Miftaraj, Gaia Pampaloni, Kristi Peqini, Elena Rizzante, Elisa Russo, Tatiana Sgherri, Lorenzo Vanni, Antony Zappulla.
E i professori coinvolti: Ilaria Bisogno, Alessandra Lusini, Simona Mazzoni, Simona Paganini, Stefano Spilli, Cristina Turchi.
di Matteo Morandini
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