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venerdì 29 Marzo 2024
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    L'”amore” a portata di Grindr

    Stasera siamo a cena tra amiche… e c’è un’amica speciale, che ci insegna l’utilizzo di un mezzo comunemente diffuso nella comunità Gaia.

     


    Basta avere uno smartphone e molta spregiudicatezza ed il gioco è fatto.
    Per chi non lo sapesse, esiste un’applicazione che permette la geo-localizzazione dei ragazzi gay arrapati e vicini a te. Dopo il primo contatto, basato esclusivamente sulla foto del profilo dell’utente pronto all’avventura, si stabilisce dove incontrarsi, che tipo di rapporto avere (se completo e o soft), e l’orario dell’appuntamento. Sia mai che venga fornita qualche informazione ana(l)grafica.

     

    Una volta sul ring, in una stanza d’albergo, o in qualsiasi altra alcova, non occorre fingersi chissà quale seduttore, è sufficiente abbandonarsi e rispettare gli accordi iniziali. Al termine della sessione, i partecipanti tornano alla propria quotidianità senza alcuna ansia, batticuore o aspettativa.
     

    Un incubo per il mondo etero sessuale o lo strumento che in tanti vorrebbero, ma che nessuno ha il coraggio di ammettere?

    “Certo che in questo modo” balbetta sconcertata Clarice… “tutto il gioco, l’intrigo e la parte della conquista e seduzione vengono a mancare. Tutto si riduce al mero atto sessuale senza i “preliminari” della conoscenza e senza nemmeno il gusto dell’approccio e della scoperta.

     

    La scalata verso una relazione, di qualsiasi portata essa sia, implica il farsi desiderare, il tentativo di stupire e la voglia di mettersi in gioco. Si perdono le piccole e importanti gestualità che sono alla base dell’attrazione e dello stimolo dei feromoni”.

     

    “Ma per favore!” sbotta Giorgia “Qui non si tratta di corteggiare e tantomeno fare nuove conoscenze. Sono pulsioni sessuali a cui dare sfogo, punto. Chi vuole una relazione mica la cerca su Grindr! Per quanto possa essere discutibile nella forma, lo trovo meno ipocrita di tanti ragazzi che si sentono costretti o sacrificati a fare i carini e gli splendidi quando il fine è sempre quello. Non dico che sia una prospettiva auspicabile per l’evoluzione dei rapporti umani ma non mi sembra così lontano da quello che spesso ho visto nei bagni delle discoteche”.

     

    “Secondo me”, dice Olivia, “anche senza Grindr ci sono approcci non virtuali che si consumano nello stesso identico modo. Ci si trova faccia a faccia, anzichè di fronte ad una foto spesso più promettente della realtà e ad un nickname, ma le dinamiche sono esattamente le stesse. Da parte di entrambi c’è unicamente la volontà di portarsi a casa la preda, senza perdersi in discorsi o convenevoli che non sempre sono la parte interessante e stimolante dell’approccio, come Clarice sostiene. Può comunque essere che due si incontrino, non si sprechino in grandi discorsi e nella possibilità di risvolti futuri e finiscano a letto insieme. E il giorno dopo? Niente.”

    Nonostante le argomentazioni e i punti di vista differenti, su una cosa ci siamo trovate d’accordo e … abbiamo aperto l’applicazione per localizzare tutti gli utenti di Grindr in zona Chianti…
    Scusateci, non abbiamo resistito!!! Eeehhhh…vi piacerebbe sapere chi ci abbiamo trovato??!!
     

    Un sentito ringraziamento alla nostra amica… Giacomo. Ci hai aperto un mondo.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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