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venerdì 19 Aprile 2024
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    Il lupo, fra bufale, la presenza in Chianti, potenzialità e dati scientifici

    Sabato 26 maggio a Greve in Chianti si è parlato di lupo e lo si è fatto in modo oggettivo e scientifico.

     

    Durante l’incontro, di circa quattro ore, sono state affrontate molte tematiche inerenti questa specie con la partecipazione di professionisti, come Duccio Berzi (Canislupus Italia Onlus), uno dei massimi esperti di lupo, e di enti quali Legambiente e Cesvot.

     

    I temi principalmente affrontati hanno riguardato: la figura del lupo nella società di oggi, le bufale e la cattiva informazione, i danni e la prevenzione nel settore zootecnico, i dati di monitoraggio nel Chianti, la legislazione e i progetti di valorizzazione sul territorio toscano tramite progetti europei.

     

    L’obiettivo di questo incontro è stato quello di comunicare ai portatori di interesse e alla comunità gli aspetti salienti dell’informazione e della gestione del lupo.

     

    Per quanto riguarda la comunicazione si è parlato della continua diffusione di bufale sul web inerenti questa specie, che hanno il tentativo di creare inutili allarmismi e paure.

     

    Un altro problema affrontato è quello della informazione giornalistica: si è evinto che la maggior parte degli articoli di giornale mirano a mettere in cattiva luce questa specie diffondendo spesso dati inesatti e attività gestionali mai realizzate (come i ripopolamenti per mano dell’uomo).

     

     

    Riguardo gli aspetti tecnici si è affrontato il tema dei danni e della prevenzione in ambito zootecnico, in particolar modo nel tentativo di rendere più sensibile la comunità verso gli allevatori che più di tutti sentono sulle proprie spalle la presenza di questo predatore.

     

    Relativamente a questo argomento si è sfatato anche il mito della preferenza da parte del lupo di alimentarsi attaccando le pecore: la sua dieta infatti si basa principalmente sugli ungulati selvatici, ma, essendo una specie opportunista, nel caso incontri sul suo cammino un allevamento, può attaccare il bestiame creando una delle più gravi problematiche.

     

    Oltre ciò, sono state mostrate, grazie alle bellissime riprese dei volontari dell’associazione Canislupus Italia, molte immagini e molti video di lupi e altre specie animali per mettere in luce la notevole biodiversità faunistica del territorio chiantigiano.

     

    Argomento trattato e molto attuale è anche l’aumento della diffusione del lupo nel territorio, anche in contesti antropizzati, e soprattutto l’incremento degli avvistamenti diurni di soggetti a volte poco intimoriti dalla presenza dell’uomo.

     

    La questione è delicata soprattutto nei casi in cui si ha a che fare con animali troppo confidenti e per nulla timorosi.

     

    Si è parlato inoltre di aspetti legislativi: dalle leggi che hanno portato al declino della specie, durante la prima metà del ‘900, alle leggi che lo hanno reso specie particolarmente protetta. Sono state analizzate anche quelle inerenti al randagismo.

     

    Tale fenomeno, pericoloso per la potenziale ibridazione cane-lupo, lo è altrettanto poichè può favorire la formazione di branchi di cani inselvatichiti spesso più pericolosi e dannosi dei lupi stessi. Le leggi discusse hanno riguardato anche i risarcimenti e gli indennizzi per gli allevatori.

     

    Sono stati mostrati i progetti realizzati in Toscana nel tentativo di aiutare gli allevatori, custodi del territorio e delle tradizioni, e i principali interessati dal ritorno di questo animale.

     

    All’interno dei vari progetti sono state previste molte misure di tutela e di aiuto per gli allevatori, come per esempio la fornitura di recinzioni, cani da guardiania (crocchette comprese) e consulenze tecniche da parte di professionisti.

     

    Allo stesso tempo sono state applicate azioni di monitoraggio delle popolazioni di lupo, soggetti ibridi e cani inselvatichiti.

     

    Infine, si è parlato delle potenzialità “economiche” che il lupo può offrire in un territorio, tramite l’ecoturismo, i progetti europei e i progetti scientifici.

     

    Insomma si è trattato il lupo in tutte le sue sfaccettature nel tentativo di raggiungere una giusta convivenza e di riuscire a gestire in modo ottimale una specie che, da problema, può diventare risorsa, dando lustro anche al territorio in cui vive.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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