Premessa: non pensate che partecipare a Pitti “Uomo”, voglia dire trovarne uno, anzi… Oltre al fatto che sono pochissimi gli eterosessuali che partecipano alla manifestazione, l'ambiente è altamente competitivo e caso vuole che capiti subito dopo i bagordi natalizi che ci hanno regalato quei chiletti in più.
A tutto questo si aggiungono gli innumerevoli drink gratuiti, che raramente esaltano il tuo portamento femminile… Maledetti Openbar!
Ecco quindi alcune regole fondamentali per assicurarsi una settimana della moda fiorentina all'altezza della sua fama.
Diffidare dai soliti millantatori che garantiscono inviti ovunque.
Non fatevi troppi programmi, non prendete appuntamenti a orari definiti, non prefissatevi alcun itinerario, ma andate dove vi porta l'istinto e le persone giuste che incontrate. La cosa importante è riuscire ad imbucarsi alla prima festa e il resto verrà da se.
Il look: determinante per sentirsi parte dell'evento! L'occasione è buona per sfoggiare i vostri capi più eccentrici, particolari e che non avreste mai il coraggio di indossare. Sdatevi e non temete il freddo… “se bella vuoi apparire, un po' devi soffrire”; probabilmente il mal di piedi non vi mollerà un attimo per tutta la durata dell'evento, ma potrete sempre tentare di rimediare con un pediluvio notturno! O mattutino!
Imparate a improvvisarvi: voi siete esattamente la persona che è scritta sul vostro invito o sulla lista. Una giornalista coreana di nome Yu, l'addetta stampa di Yohji Yamamoto, il visual di Valentino oppure una modella (molto raccomandata!). E mai cedere alla verità, nemmeno di fronte al più aggressivo dei buttafuori!!!
Le location delle feste sono le più svariate: appartamenti, chiese sconsacrate, giardini, ville, fabbriche e quant'altro che parecchi di voi, cari fiorentini, non avete mai avuto modo di vedere prima; vi sembrerà di essere in un'altra città; chissà, forse basta chiudere gli occhi e Firenze si è trasformata in NewYork, sopratutto dopo 4/5 drink!!!
Il giorno dopo: l'ideale sarebbe non dover andare a lavoro. Considerando la poca fattibilità della cosa, non resta che ripiegare su un paio di occhialoni da sole per coprire le occhiaie. E limitare l'interazione con altri esseri umani (anche il cane potrebbe accusare il vostro alito), onde evitare di riconfermare la brutta impressione fatta all'ultima e fatale cena aziendale.
C'è di buono che difficilmente una serata di Pitti sarà un insuccesso… lo stare insieme, la suggestiva città di Firenze, l'aria internazionale, i volti sorridenti, la gente particolarmente espansiva … Benedetti Openbar!!!
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