GREVE IN CHIANTI – E’ un ricordo doloroso, commosso, quello che il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani, fa giungere alla redazione del Gazzettino del Chianti dal suo viaggio istituzionale negli Stati Uniti d’America.
Dove venerdì scorso è stato raggiunto dalla notizia della morte di Alessandro Vanni.
A lungo rappresentante delle istituzioni grevigiane, come assessore e vicesindaco: il prossimo 16 agosto avrebbe compiuto 77 anni.
Riceviamo e quindi pubblichiamo il ricordo di Vanni da parte del sindaco Sottani.
Mi trovo lontano da Greve per un viaggio istituzionale negli Stati Uniti, nelle città gemellate, e desidero con queste mie parole ricordare Alessandro, innanzitutto come persona, per le sue grandi qualità, ed anche come amministratore pubblico.
Ruolo che Alessandro ha svolto con sincero impegno e profonda umanità, meritando tutta la nostra stima e il nostro affetto.
Mi ha raccontato più volte che si è trovato a fare politica quasi per caso: quando negli anni ’80 da Firenze è venuto ad abitare a Strada in Chianti ed ha cominciato a conoscere gli abitanti della frazione, la condivisione delle idee è stata subito reciproca.
E gli anziani del partito, alcuni dei quali ex partigiani, lo hanno invitato a partecipare alla vita di sezione e lo hanno individuato da subito come la persona che poteva rappresentarli e rappresentare la frazione all’interno dell’amministrazione comunale.
Alessandro non riusciva a capire tutta questa attenzione nei suoi confronti, anche perché era consapevole che ancora nessuno lo conosceva; esternava queste sue perplessità nella sezione ma la risposta era sempre la stessa: “Non ti preoccupare, tu sei la persona giusta per rappresentarci”.
Questa fiducia nei suoi confronti, espressa in maniera così chiara e determinata, lo lasciava perplesso perché era arrivato da poco ad abitare a Strada in Chianti, ma lo ha sostenuto nella decisione di candidarsi alle elezioni comunali del 1990.
L’esito delle elezioni è stato esattamente come il segretario di sezione aveva pronosticato, ovvero un successo clamoroso.
La stima e la fiducia che i cittadini gli avevano tributato in termini di voti, Alessandro è riuscito a ricambiarle pienamente mettendosi a disposizione della aomunità, non solo della sua frazione ma di tutto il Comune, soprattutto in qualità di assessore al sociale e alla sanità, settore questo che lui conosceva già molto bene per la sua professione.
Anche se, come spesso mi diceva, non è la stessa cosa trovarsi dall’altra parte a fare l’amministratore pubblico.
Che poi fosse proprio Alessandro la persona designata a svolgere anche il ruolo di vicesindaco della giunta Saturnini fu da tutti ritenuto naturale e scontato.
Una delle situazioni più complesse e difficili che si è trovato a gestire e affrontare nel corso del suo mandato politico è stata la prima immigrazione della storia di Greve in Chianti, a seguito della guerra in Kosovo nel 1999, dove si è verificata quella che è stata definita “l’onda invisibile”.
Trascurato dalle autorità, un nutrito numero di kosovari è arrivato in modo clandestino a Greve in Chianti: migrazione questa che i Comuni limitrofi non hanno avuto.
Tutto il nostro Comune in quel periodo, ma particolare proprio Alessandro Vanni in prima persona, si è trovato a gestire una situazione totalmente nuova per noi, problematica, che è stata gestita in modo impeccabile anche se con grande preoccupazione e con pochi mezzi a disposizione.
Voglio ricordare che la comunità kosovara e albanese oggi è una delle comunità più numerose del nostro Comune. E tutti lavorano.
Devo ricordare anche un momento triste del suo percorso politico risalente alla fine del mandato amministrativo della giunta Saturnini, che doveva coincidere con la naturale candidatura di Alessandro come sindaco per il centrosinistra per le amministrative 2004/2009.
Purtroppo questa candidatura non si è trasformata in quella che avrebbe dovuto essere la sua naturale conclusione. E questo a causa del fatto che, purtroppo, la logica in politica non esiste.
Non voglio qui, per rispetto di tutti, ricordarne i motivi. Desidero solo sottolineare il fatto che, dopo i primi anni nei quali Alessandro si era allontanato dalla politica poiché disgustato, aveva poi superato quella che riteneva una vera e propria scorrettezza e ingiustizia, accettando quanto successo e riprendendo serenamente e convintamente a riavvicinarsi alla politica anche se come semplice militante.
Purtroppo in questi ultimi anni si è insidiata nella sua vita una brutta bestia, che Alessandro ha combattuto con dignità e riservatezza, come sempre ha saputo fare nella sua vita, lottando fino a che le forze lo hanno sostenuto.
E’ la prima volta che affronto una visita per un gemellaggio senza la presenza di Alessandro e Flavia, che in questi miei anni di sindaco mi hanno sempre accompagnato in ogni viaggio istituzionale.
Flavia nella sua qualità di presidente del Comitato Gemellaggi e Alessandro, come sempre, al suo fianco.
Per un atroce scherzo del destino, Alessandro ci ha lasciati proprio in occasione del primo giorno della visita a Sonoma, visita organizzata per celebrare i 40 anni dalla nascita del gemellaggio.
Così nell’incontro istituzionale, con grande commozione lo abbiamo ricordato e gli abbiamo dedicato un lungo applauso, anche perché molte delle persone presenti lo avevano conosciuto e ancora oggi lo ricordano con grandissimo affetto e stima.
In particolare, il ricordo più toccante è stato quello espresso pubblicamente dalla signora Pat Mc Taggart, moglie del sindaco promotore del gemellaggio 40 anni fa, anche lui non piú fra noi, che, visibilmente commossa, ha pronunciato queste parole: “Mi piace pensarlo insieme a Ken a bere un bicchiere di vino e ridere insieme”.
Sono sicuro, Alessandro, caro amico di tutti noi, che dopo tanta sofferenza avrai trovato la tua pace.
Ciao Alessandro!
Paolo Sottani
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