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venerdì 25 Aprile 2025
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    Fonderia San Martino, Fim e Fiom: “Mai ricevuto comunicazioni dall’azienda”

    I sindacati: "Confronto solo dopo che sarà ritirata la disdetta della contrattazione integrativa"

    BARBERINO VAL D'ELSA – La nota ufficiale è di Fiom Cgil Firenze e Fim Cisl Siena. E riguarda la situazione della Fonderia San Martino, a Barberino Val d'Elsa.

     

    "Apprendiamo dalla stampa – si legge – e con un certo stupore, che la dirigenza della Fonderia San Martino si rende disponibile a riaprire un tavolo di confronto sulla situazione venutasi a creare recentemente".

     

     

    "I lavoratori e le organizzazioni sindacali – proseguono – tengono a precisare che ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda, né per quanto riguarda la disponibilità a riaprire un tavolo sindacale, né per quanto riguarda le informazioni tecniche ed economiche già a suo tempo da noi richieste per poter affrontare seriamente una discussione sul futuro produttivo della fonderia".

     

    "L’unica comunicazione ricevuta fino a questo momento – precisano – riguarda la disdetta unilaterale dell’azienda di tutta la contrattazione di secondo livello, motivo per cui abbiamo deciso la mobilitazione che è tutt’ora in atto2.

     

    "Come già più volte ribadito – rimarcano Fiom e Fim – prima direttamente all’azienda e poi a mezzo stampa, come sindacati abbiamo ottenuto dall’assemblea dei lavoratori il via libera ad un confronto solo ed esclusivamente nel momento in cui l’azienda procederà al formale ritiro della disdetta della contrattazione integrativa, ci avrà messo a disposizione un piano industriale che da un lato dia certezze su modi e tempi di realizzazione, e dall’alto preveda, allo scadere degli ammortizzatori sociali, garanzie certe sui livelli occupazionali, le nostre richieste includono anche di reintegrare sul posto di lavoro chi ad oggi (dopo aver già vinto due cause legali) è regolarmente retribuito e non messo nelle condizioni di poter rientrare in fabbrica".

     

    "Le trattative – concludono – vanno fatte ai tavoli preposti e non sui media, attendiamo fiduciosi precisi segnali da parte aziendale in merito alle richieste da noi avanzate e ad oggi rimaste inevase".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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