FIRENZE – Nel dibattito pre elezioni regionali in Toscana, si inserisce la presa di posizione del presidente regionale Enrico Rossi.
Che fa una analisi numerica e dà la sua “ricetta” per le urne.
“Si discute molto – inizia Rossi – sulla possibilità che la Toscana sia “contendibile” e che la destra possa vincere”.
Affermazione che analizza guardando ai dati delle ultime Europee: “In realtà, se guardiamo ai risultati delle elezioni europee dell’anno scorso, la destra unita è arrivata al 42 per cento, mentre sommando i voti dello schieramento del centrosinistra si arrivava al 39 per cento. E in Toscana, è bene ricordarlo, vince chi arriva primo superando il 40 per cento”.
“Allora – sottolinea – questo dato delle elezioni europee restò in ombra nel dibattito politico e si preferì invece confortarci con il fatto che il Pd nella “regione rossa” restava il primo partito”.
“Vicino a quel risultato – precisa Rossi – la destra in Toscana, con Altero Matteoli oltre il 40 per cento, era già arrivata con le elezioni del 2000, vinte da Claudio Martini con il 49 per cento dei voti”.
“Certo – ammette – da allora molte cose sono cambiate nella politica e nella società. Ma il dato più rilevante è che la destra si presenta unita mentre le forze democratiche che stanno insieme al governo nazionale, Pd e altri di centrosinistra, MoVimento 5 Stelle, e sinistra-sinistra, sono divise con tre diversi candidati alla presidenza”.
“Il rischio di perdere la Toscana – afferma nettamente Rossi – dunque, è serio. E come tale deve essere preso, senza sottovalutazioni e senza pensare ad improbabili e pericolosissimi ballottaggi nei quali da tempo il centrosinistra perde regolarmente”.
“Un modo per unire le forze – suggerisce – per fermare la peggiore destra che abbiamo mai visto e impedirle di interrompere la storia del buongoverno toscano, è il voto disgiunto”.
E suggerisce che “è possibile, ad esempio, votare MoVimento 5 Sstelle e allo stesso tempo votare il candidato alla presidenza Eugenio Giani, che è l’unico che può superare la candidata della destra Ceccardi“.
“In questo modo – precisa Rossi – non si toglie nulla alla rappresentanza del proprio partito nè alla possibilità che il candidato alla presidenza dello stesso partito entri in consiglio regionale se i voti alla lista supereranno la soglia del 5 per cento”.
“Invece – conclude – usando questa possibilità, prevista dalla legge elettorale, si impedirebbe a Salvini e alla sua compagnia di accoliti di spadroneggiare per la Toscana e di rivendicare nel mondo una vittoria che sarebbe contraria ai valori dell’antifascismo, della solidarietà e dell’uguaglianza ancora ampiamente maggioritari in regione”.
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