Venerdì 13 maggio nell’Aula Perini dell’Istituto “Gobetti-Volta”, alle 17, si svolgerà l’annuale “Cambridge Day”, appuntamento che da tre anni caratterizza le classi del Linguistico, durante il quale vengono consegnati i diplomi IGCSE alla prensenta della preside Clara Pistolesi e delle autorità locali.
Infatti l’istituto “Gobetti-Volta” è diventato Cambridge International School nel 2010 e da allora è sede di esami IGCSE (International General Certificate of Secondary Education): cioè possono essere svolti esami di maturità inglese di primo livello.
Questa possibilità ha dato origine a un progetto-Cambridge per tutti i ragazzi di terza e quarta Liceo Linguistico “Gobetti-Volta”
In terza i ragazzi vengono preparati nella didattica curriculare all’esame “English as a Second Language” (oppure “English as a First Language” se sono bilingue/madrelingua).
L’esame consiste in alcune prove: una prova orale da fare a scuola con la professoressa Paoli, insegnante di inglese, e la professoressa Simpson, madrelingua inglese. Le registrazioni hanno una prima valutazione da parte delle insegnanti e poi vengono inviate a Cambridge per un’ulteriore valutazione.
La seconda prova è “Reading and Writing”, dura un’ora e mezzo ed è composto da sette attività: compilazione di una scheda in cui si chiede di comprendere alcuni brani con domande di comprensione, saper prendere appunti, e scrivere una lettera semi-formale ed un articolo per il giornalino della scuola. Infine una prova di ascolto “Listening”.
Durante gli esami gli ispettori Cambridge possono venire al “Gobetti-Volta” per controllare la correttezza dello svolgimento e l’applicazione del regolamento-Cambridge.
In quarta i ragazzi vengono preparati per l’esame IGCSE “History”. Viene adottata una metodologia interdisciplinare: insieme agli insegnanti di storia, i docenti d’inglese svolgono il programma di Storia Cambridge dell’800.
Quest’anno le tematiche da svolgere sono: Le Rivoluzioni del 1848 in Europa, L’Unificazione Italiana, l’Unificazione Tedesca, le cause della Prima Guerra Mondiale, La Prima Guerra Mondiale.
L’esame di History è molto impegnativo: la prima prova consiste in sei domande aperte con interpretazione dei fatti sugli argomenti sopra descritti. La seconda prova è un tema storico (e per il 2016 i ragazzi dovranno affrontare argomenti relativi alla Prima Guerra Mondiale). La terza prova consiste nell’analisi e il confronto di otto fonti storiche sull’Unificazione Italiana. Tutte le prove svolte vengono inviate a Cambridge per la valutazione.
Mentre gli studenti di terza e quarta stanno svolgendo gli esami del 2016, il 13 maggio verranno invece consegnati i diplomi degli esami svolti nel 2015: tutti promossi sia gli 88 ragazzi che hanno svolto a maggio scorso “English as a Second Language” sia i 45 che hanno sostenuto History a ottobre.
La professoressa Paoli afferma che c’è “una grande consapevolezza e maturità da parte dei ragazzi: si rendono conto che studiare di più per un diploma di maturità internazionale significa aver un curriculum di qualità”.
Ma qual è il motivo principale che spinge i ragazzi ad affrontare un progetto così impegnativo? “L’impegno profuso – dice ancora la professoressa Paoli – è ricompensato dalla certezza che solo una visione non etnocentrica del mondo offrirà loro le competenze per affrontare le sfide del mondo globale e li aiuterà nel futuro”.
Asia Maurri, studentessa di quinta liceo dell’Istituto “Gobetti-Volta”, ci dice che “ho trovato il lavoro proposto molto stressante e faticoso, soprattutto l’esame di History, ma consiglierei a tutti di farlo perchè è una bella esperienza”.
Aaron Parrini, di quarta, invece sostiene di aver avuto molta ansia, “in quanto non sapevo cosa mi aspettava, ma in generale.Alla fine l’ho vissuto abbastanza bene, la parte più difficile è stata… lo Speaking”.
Ma perchè questi ragazzi hanno deciso di fare l’esame Cambridge? Asia dice: “L’’ho fatto per avere un titolo in più, ed è un vantaggio perchè, per esempio se mai farai l’università, in alcune facoltà vale come se avessi già dato un esame”.
Aaron spiega invece di avrelo fatto “per provare a migliorare il mio inglese e per avere una certificazione in inglese”.
Articolo scritto da: Chiara Pini
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