Don Moreno Bucalossi è da poco più di tre mesi parroco della chiesa di Santa Maria all’Antella, dopo circa vent’ anni passati nella parrocchia di Legnaia.
La famiglia di don Moreno non era particolarmente religiosa ma non lo ha mai ostacolato nella sua scelta.
La sua storia di vocazione inizia a undici anni quando già voleva diventare prete, ma il priore della chiesa a cui apparteneva e che frequentava gli consigliò di finire prima gli studi e poi di decidere cosa fare.
Alla fine della terza media don Moreno entrò nel Seminario minore, così chiamato poichè era un istituto frequentato da giovani adolescenti alla ricerca della loro spiritualità.
Al termine del quale, per conseguire l’ordinazione sacerdotale, bisognava proseguire il cammino presso il Seminario maggiore. Nel frattempo studiava al liceo classico “Galileo Galilei” a Firenze.
Dopo aver finito il Seminario maggiore, insieme ad altri giovani preti ,si stabilì per tre anni nella zona di Firenze sud nella chiesa di San Piero in Palco, spostandosi in seguito nella parrocchia di Legnaia. Qui ha iniziato a fare il parroco.
Sul presente dice: “All’Antella mi trovo bene perchè è presente un’attiva comunità parrocchiale, infatti alle funzioni domenicali e festive la chiesa è sempre piena di gente, compresi giovani e bambini”.
Dalle parole del parroco apprendiamo che ha individuato tre aspetti che lo rendono particolarmente felice del suo “nuovo paese”: i legami con le persone, più facili rispetto che in città, la bellezza e la storia dell’antica pieve. E la campagna rigogliosa che circonda la pieve stessa.
Relativamente ai progetti futuri per la parrocchia don Moreno ha le idee chiare: “Intendo affrontare le situazioni, le attività, le iniziative via via che queste si presenteranno. oppure quando si renderanno necessarie per la crescita della comunità parrocchiale dell’Antella”.
Precisa infatti che non è sua intenzione trasferire l’esperienza vissuta presso la parrocchia di Legnaia, poichè si tratta di due realtà molto diverse, sia per territorio che per composizione della comunità, che qui è arricchita anche dal legame con la scuola Santa Maria e con la Misericordia, opera fondamentale per il paese.
Conclude dicendo: E’ un grande privilegio aver ricevuto l’incarico di custudire una chiesa così antica e ricca di opere d’arte”.
Un privilegio che fa nascere in lui il desiderio di approfondire la bellezza del patrimonio artistico toscano, legato all’esperienza religiosa del nostro popolo.
Articolo di: Martina Antonielli, Elisa Merciai, Lorenzo Laterza
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