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venerdì 26 Aprile 2024
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    Studenti e cittadini europei: l’Erasmus Day al Gobetti Volta di Bagno a Ripoli

    “No more wars! No more walls ! We are only humans after all!”.

    Con queste parole si è aperto l’Erasmus Day, che si è tenuto venerdì 12 ottobre nell’aula Perini dell’istituto Gobetti Volta di Bagno a Ripoli, nell’ambito delle celebrazioni indette in tutta Europa dall’Agenzia Nazionale con l’hashtag #ErasmusDays.

    Le professoresse Francesca Giannetti e Claudia Vitale, coordinatrici del progetto, hanno illustrato al folto pubblico come si è svolto il primo anno del nuovo progetto SAIL (Social Activities for Inclusion and Learning). E come la nostra scuola, da sempre, inviti gli studenti a fare esperienze all’estero sia per migliorare il  livello linguistico che per “ampliare” gli orizzonti culturali.

    All’evento sono intervenute le autorità locali, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, la presidente del Consiglio di Istituto Silvia Poggiali, la rappresentante dell’Agenzia Erasmus Angela Miniati, il dirigente scolastico Simone Cavari.

    Quest’ultimo ha ringraziato innanzitutto le famiglie, gli alunni, i docenti intervenuti oltre ai rappresentanti delle varie associazioni di volontariato (Altroamercato, Cooperativa Cristoforo) che hanno collaborato con il progetto l’anno passato.

    Che nell’occasione hanno anche parlato delle loro epserienze di accoglienza dei migranti.

    La Cooperativa Cristoforo, che si occupa dell’accoglienza dei migranti in Italia, è intervenuta all’evento insieme a Moussa, un ragazzo nigeriano emigrato che aveva parlato con gli studenti della sua esperienza.

    Il dirigente ha poi proseguito rivolto agli studenti: “Questo è l’animo dello scambio, il mescolarsi tra le varie culture e apprezzarle. Siamo convinti che ci sia bisogno di unirsi e  non dividersi  e l’Erasmus fa crescere i giovani come bravi  cittadini europei”.

    Ed è su questo punto che si è collegato il sindaco di Bagno a Ripoli,  lui stesso “ragazzo Erasmus” che ha studiato in Inghilterra durante l’università, tenendo a sottolineare come il Progetto Erasmus sia “una delle esperienze moderne più belle che un giovane possa fare, che lo farà migliorare e gli servirà per tutta la vita”.

    E’ in quest’ottica che il  progetto Erasmus viene svolto al Gobetti Volta da ormai più di 20 anni, nei quali si è cercato di rinnovare e creare nuovi gemellaggi con Paesi europei come Norvegia, Olanda, Belgio e tanti altri.

    Alla fine dell’evento abbiamo chiesto ad  Angela Miniati, dell’agenzia Erasmus, di che cosa si occupa precisamente questo progetto e quali sono i suoi obiettivi.

    “Il programma internazionale Erasmus si occupa di scuola, di istruzione e di sport – ha affermato Miniati – Offre la possibilità di fare progetti biennali con altre scuole europee, scambi di studenti e di migliorare il livello linguistico. Ma in primis il progetto Erasmus è la possibilità di conoscere altri cittadini europei e di confrontarsi con loro”.

    Nel discorso che Angela ha tenuto durante l’evento Erasmus+,  si è rivolta agli studenti come “la nuova generazione Erasmus”,  frase che è diventata lo slogan dell’#ErasmusDays insieme alle parole di una nota canzone tra noi giovani che dice: “No more wars! No more walls ! We are only humans after all!”.

    Questo slogan  richiama all’unione e all’inclusione  proprio come il progetto in corso SAIL: Social Activities for Inclusion and Learning, che prevede uno studio del fenomeno dell’immigrazione per poter capire sia il punto di vista dei migranti sia come lo Stato,  le organizzazioni e la scuola lo affrontano.

    Durante questo progetto i ragazzi del Gobetti-Voltasi occupano di emigrazione, accoglienza e di inserimento dei migranti nelle società dei diversi Paesi che lo stanno svolgendo con noi.

    A conclusione del brillante e partecipato evento di venerdì 12 ottobre, i professori Simiele e Strigaro, che fanno parte del lo Staff Erasmus, hanno organizzato un Flash Mob.

    I ragazzi Erasmus,  felicissimi nelle loro magliette bianche e  jeans blu, hanno formato nel giardino della scuola la parola “INCLUSION”, parola chiave del progetto Sail, con tanti cartelloni colorati che spiccavano sullo sfondo azzurro della pista d’atletica quasi fosse una metafora della vita e dei migranti che lo attraversano alla ricerca di un futuro migliore!

    Articolo di Chiara Certosi e Martina Pastorini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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