Strumenti multimediali al posto dei libri nelle scuole? Proprio ad aprile verranno scelti i libri per il nuovo anno scolastico. Cosa penserebbero alunni e insegnanti se, in tutte le scuole, venissero introdotti strumenti multimediali al posto dei libri?
Lo abbiamo chiesto al “Gobetti-Volta” di Bagno a Ripoli. Il risultato? Alcuni alunni e professori sarebbero felici e soddisfatti di questo cambiamento, “perchè è un’ottima idea e anche un buon modo per risparmiare carta di migliaia di libri che vengono usati sì e no per un anno, per poi essere buttati via”.
“Ci sarebbe inoltre meno peso nello zaino – dicono ancora i sostenitori – e tutte le mattine gli studenti non avrebbero più paura di aver dimenticato qualche libro. Introdurre un Ipad come strumento di studio sarebbe un’iniziativa per far amare di più la scuola; molti studenti studierebbero in maniera più approfondita e divertente, prendendocosì la scuola con più serenità”.
Lo studio attraverso questi strumenti permetterebbe anche di ampliare informazioni relative ad un argomento, mentre su un libro di testo, a volte, troviamo solo poche informazioni, soprattutto foto, carte geografiche, … .
Questo cambiamento riscontrerebbe però anche effetti negativi. Molti alunni hanno sottolineato che “data la necessità di carica per computer e strumenti elettronici, ci sarebbero più consumi di energia e più bisogno di prese elettriche”.
E che, soprattutto, lo studio risulterebbe “un po’ dispersivo” e potrebbe portare i ragazzi verso la distrazione. Un altro problema riscontrato da quasi tutti gli studenti è la durata di studio a casa: passare tante ore davanti a uno schermo che emette radiazioni non sarebbe il massimo.
Il problema potrebbe sorgere anche per alcune scuole: ci sarebbe una spesa eccessiva per i tablet ma anche per mettere la wi-fi gratuita per tutti gli studenti; inoltre il malfunzionamento iniziale porterebbe sicuramente… a proteste.
Da un lato, in futuro gli alunni potranno riconoscere in ciò un cambiamento soddisfacente, perchè comunque al giorno d’oggi gli strumenti multimediali sono indispensabili; mentre dall’altra parte per i professori, con il tempo, potrebbe diventare una cosa stancante, perchè rispetto ai giovani non sono molto tecnologici e pratici nell’utilizzare questi strumenti.
Francesco Pieroni si occupa di propagandista editoriale. E’ un esperto nel settore della pubblicistica scolastica: “Per vari motivi – ci dice – dubito fortemente che gli Ipad potranno sostituire appieno il libro di testo. Possono sicuramente offrire un grande aiuto allo studio grazie a video, documenti, esercizi interattivi…”.
Ma ad esempio, per lo studio a casa, Pieroni sottolinea come “con il cartaceo si riesca meglio a sottolineare, evidenziare seguire, il testo e annotare. Oltretutto le scuole per il momento non sono attrezzate per supportare questo tipo di prodotto”.
Sottolinea inoltre che “la vera grande differenza è che il libro cartaceo è un libro “chiuso”, mentre il libro digitale specialmente quando viene utilizzato con la rete offre grandi possibilità di ampliamento grazie a tutti i link che riportano ad approfondimenti quali per esempio video, documenti, letture, critiche, approfondimenti interdisciplinari e molto altro sempre a portata di tap”.
“L’abbandono del libro cartaceo – rimarca Pieroni – porterebbe solo svantaggi perchè i ragazzi di queste ultime generazioni sono già abbastanza avvezzi all’utilizzo del digitale ma sempre più lontani dall’utilizzo della carta. E la scuola è l’unico mezzo che li fa avvicinare a questo prezioso bene”.
Articolo di: Martina Casprini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Un laboratorio di giornalismo che ormai va avanti da oltre due anni, grazie alla splendida collaborazione degli insegnanti e della dirigenza dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Gobetti-Volta” di Bagno a Ripoli.
Il Gazzettino del Chianti ha deciso quindi di dare una organicità a questa collaborazione creando questo apposito spazio in cui troveranno spazio tutti gli articoli scritti dagli studenti e dalle studentesse di quella che è l’unica scuola superiore presente nel nostro territorio.
Scriveranno anche di questo, del territorio in cui vivono e dal quale tutti i giorni “partono” per andare a scuola. Ma anche della scuola stessa, di quello che vi accade.
Articoli scritti da ragazzi dalla prima alla quinta superiore, seguiti dalla nostra redazione ma lasciati liberi nella scelta degli argomenti. Anche di sbagliare. In un piccolo-grande laboratorio di giornalismo aperto e plurale. Buona lettura!