spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 9 Giugno 2023
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    L’olio sulle colline di Bagno a Ripoli, spiegato nel campo da Alfredo

    Un bellissimo sabato mattina in mezzo agli olivi, alla natura, ai campi di Bagno a Ripoli. Passato con chi, per passione, cura un oliveto come se fosse il giardino di casa.

    Alfredo Muni ha 50 anni, produce olio per consumo personale. E vive a contatto con la terra da quando era piccolissimo: cura regolarmente il suo orto, le sue galline e, soprattutto in questo periodo dell’anno, i suoi olivi.

    Ci accoglie e ci dice subito che quest’anno il raccolto è andato bene, a dispetto di alcune previsioni molto negative, con una qualità dell’olio molto buona rispetto ad altri anni. Il motivo principale? Non ci sono stati molti parassiti o mosche.

    Tanto che Alfredo nel 2017 non ha fatto nessun trattamento alle sue olive, cosa che da vent’anni a questa parte non era mai stata possibile. Dal suo mezzo ettaro, circa 5.000 metri quadrati, è riuscito a ricavare quasi 200 litri di olio.

    Alfredo è nato in Puglia, dove ha avuto la fortuna di produrre olio con i suoi genitori fin dalla tenera età. Un legame, quello con la terra e con la famiglia, talmente forte che durante il periodo del raccolto i suoi maggiori aiutanti sono proprio… i suoi genitori.

    Che dalla Puglia vengono in Toscana. Ha molta cura dei suoi olivi, e quando gli chiediamo quale è stata l’annata migliore resta un po’ spiazzato.

    Per lui infatti ogni raccolto è molto buono, ma forse il 2016 è stato particolarmente abbondante. Per Alfredo la cura dei suoi campi non è un lavoro, ma una semplice passione che gli regala ogni anno soddisfazioni.

    Ci accompagna nei campi: ci spiega che dopo aver finito di raccogliere le olive le porta a un frantoio, le olive vengono prima lavate, pulite, poi macinate; la pasta che si ricava viene portata a temperature abbastanza basse perchè in questo modo, al contrario del tradizionale, che utilizza temperature molto alte per lavorare l’olio, viene fuori un olio più ricco e saporito.

    Raffreddare le olive è utile per avere oli eccellenti considerando soprattutto che le raccolte, di fatto, sono sempre più anticipate.

    L’ultima innovazione sono gli scambiatori di calore: tubi tecnologici che in pochi minuti portano le paste di oliva alla temperatura desiderata, tra le due fasi strategiche del lavoro in frantoio: frangitura e gramolatura.

    Ridurre i tempi della gramolatura migliora il quadro aromatico e la qualità generale del prodotto.

    Articolo di Ambra Nardi, Alessia Bertini e Elena Bartoli

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Un laboratorio di giornalismo che ormai va avanti da oltre due anni, grazie alla splendida collaborazione degli insegnanti e della dirigenza dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Gobetti-Volta” di Bagno a Ripoli.

    Il Gazzettino del Chianti ha deciso quindi di dare una organicità a questa collaborazione creando questo apposito spazio in cui troveranno spazio tutti gli articoli scritti dagli studenti e dalle studentesse di quella che è l’unica scuola superiore presente nel nostro territorio.

    Scriveranno anche di questo, del territorio in cui vivono e dal quale tutti i giorni “partono” per andare a scuola. Ma anche della scuola stessa, di quello che vi accade.

    Articoli scritti da ragazzi dalla prima alla quinta superiore, seguiti dalla nostra redazione ma lasciati liberi nella scelta degli argomenti. Anche di sbagliare. In un piccolo-grande laboratorio di giornalismo aperto e plurale. Buona lettura!

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...