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lunedì 7 Luglio 2025
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    Insopportabili abitudini

    Ci sono abitudini, manie, piccoli gesti che possono rappresentare, per chi le subisce, grandi frustrazioni. L’abitudine è quel gesto che rende unica una persona, nel bene … e anche nel male.

     

    Ci sono atteggiamenti che ci fanno innamorare, ma che una volta intrapresa una relazione duratura, o semplicemente alla fine di questa, si trasformano in penosi e insopportabili tic.

     

    Aspetti di una persona a cui comunque bisogna sottostare per il quieto vivere; che in principio vengono apprezzati, poi tollerati e infine detestati perchè tanto ci attraggono all'inizio di un rapporto quanto ci irritano durante o alla fine.

     

    Certo, si può arrivare a un punto tale in cui può dar fastidio anche come l'altro si soffia il naso, come respira a bocca aperta, il tono della sua voce, come impugna la forchetta, come appoggia il bicchiere dopo aver bevuto.

     

    In questo caso lo stadio è molto avanzato, occorre correre ai ripari e fare ponderate riflessioni.

     

    E ti domandi se è sempre stato così… se sono i suoi piccoli gesti e modi di fare ad essere realmente cambiati, o se è la percezione che tu hai di lui a cambiare in base alla predisposizione di un qualsiasi momento.

     

    Ci sono dei comportamenti comunemente irritanti che possono ledere, inconsapevolmente, le relazione interpersonali, soprattutto tra uomini e donne, ma anche tra amiche o amici.

     

    Tante donne si trovano a combattere arditamente su certe abitudini, dalle più banali come alzare la tavoletta del water e riuscire almeno 3 volte su 5 a centrare quel benedetto buco (che nemmeno è tanto piccino), fino a quelle che stanno alla base di qualsiasi convivenza (o coesistenza) come il comprendere l'utilizzo della scarpiera che, per citare WordReference, non è nient'altro che quel "Mobile per riporvi le scarpe", o il non dover necessariamente utilizzare un bicchiere diverso e pulito ogni volta che durante la giornata si ha la necessità di un sorsino di acqua, o ancora, l'evitare di abbandonare l'accappatoio bagnato sul letto dopo la doccia…

     

    Certo, per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che difficilmente tutte queste cose superano il disagio di un uomo di fronte alla tanto nota sindrome premestruale e all'abuso della parola "niente", che possono far vacillare anche i più pazienti e docili esponenti del “sesso forte”. Per non parlare delle crisi isteriche del “cosa mi metto” che ci assalgono ogni mattina davanti ad un armadio pieno di vestiti…

     

    
Potremmo continuare a interrogarci tutta la vita sul perchè l’uomo non vuole chiedere mai informazioni, neanche quando perde la strada nel peggior sperduto paesino di campagna, o sul motivo per cui noi donne dai tempi più antichi viviamo convinte e speranzose di poterli cambiare. E anche sul perchè, nelle rare occasioni in cui il cambiamento avviene, abbiamo poi il coraggio di rammaricarci del fatto che non sono più gli stessi uomini di prima.

     

    La verità, amici, è che ci tocca sopportarci vicendevolmente. E allora va bene criticarsi, attaccarsi, accanirsi su ogni difetto e errore… ma senza dimenticare che senza gli altri non avremo niente di cui lamentarci e quindi nemmeno niente da apprezzare.

     

    Niente ha bisogno di essere cambiato quanto le abitudini degli altri.
 (Mark Twain)

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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