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sabato 20 Aprile 2024
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    “Fantasticamente-mi ritorni in mente”: come invecchiare… attivi

    L’invecchiamento è quella fase della vita che inizia, convenzionalmente, dopo i 65 anni di età.

     

    Come tutte le fasi della vita, è caratterizzata da cambiamenti che, in questo caso, non sono comunemente visti in modo positivo: si associa questo periodo al declino, al decadimento e immancabilmente al fine vita.

     

    A livello neurologico, si assiste alla riduzione della capacità di neurogenesi e sinaptogenesi (sviluppo di neuroni, e creazione di nuovi collegamenti tra questi).

     

    Dal punto di vista psicologico, ci sono difficoltà di memoria, attenzione, pianificazione e linguaggio. Ma il declino cognitivo, fisiologico e comune in tutti gli esseri umani, non è per tutti uguale, e soprattutto, non è generalizzato.

     

    Il progetto “Fantasticamente-mi ritorni in mente” è nato come progetto pilota per la promozione dell’invecchiamento attivo e di successo.

     

    Sono stati predisposti tre incontri, che miravano ad acquisire informazioni riguardanti memoria, attenzione, pianificazione, emozioni. La modalità di svolgimento degli incontri era attiva, ed ogni spiegazione era anticipata da esercizi pratici e piccoli giochi.

     

    Gli incontri, svolti nel mese di febbraio 2018 a Mercatale, hanno visto la partecipazione di un bel numero di persone (circa 15 persone ad incontro, in maggioranza donne, con nuovi arrivi ogni settimana) sopra i 65 anni di età. 

     

    Durante il primo incontro abbiamo parlato di memoria a lungo termine. Non esiste infatti un solo tipo di memoria e quella a lungo termine è la componente di memoria che meglio si mantiene nella terza età.

     

    Nel secondo incontro abbiamo proposto due attività, entrambe volte a stimolare la memoria a breve termine sperimentando tecniche di memorizzazione. Infine nel terzo incontro ci siamo confrontati su memoria ed emozioni,  attraverso  il tema delle memorie condivise e dei falsi ricordi mediati dalle emozioni.

     

    In tutti e tre gli incontri, ci siamo spesso divisi in squadre puntando non sulla performance individuale, ma sulla cooperazione e la condivisione di ricordi e conoscenze.

     

    Sono quindi state messe in pratica le strategie insegnate e apprese nozioni sull’invecchiamento, ci sono stati dibattiti costruttivi e spiegazioni approfondite quando c’erano delle curiosità maggiori.

     

    Abbiamo trovato un gruppo di persone disposte  a mettersi in gioco e ad apprendere, che ci ha accolto in maniera cortese e affettuosa. In questi incontri abbiamo percepito la loro voglia di stare assieme e la partecipazione attiva alla vita della comunità.

     

    Particolarmente significative sono state quelle occasioni in cui abbiamo parlato assieme di cosa significa invecchiare,  condividendo le preoccupazioni e le difficoltà di questa fase di vita. 

     

    Si tratta di occasioni che forse non si presentano così frequentemente e che pure sono fondamentali per riuscire ad orientare i servizi in modo veramente efficace e partecipativo, sia per gli anziani che per le loro famiglie.

     

    Alla fine, si sono creati piccoli ponti tra due generazioni. Ma soprattutto si sono fatti tanti sorrisi.

     

    Dott.ssa Laura Berti, Dott. Marco Tafi e Dott. Tommaso Ciulli

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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