SAN CASCIANO – Si è spento nella mattinata di oggi, sabato 25 maggio, Massimiliano Pescini.
Mercatalino, avrebbe compiuto 50 anni il prossimo 1 settembre: sindaco di San Casciano dal 2009 al 2019, consigliere regionale del Partito democratico dal 2020.
Un rapida e inesorabile malattia non gli ha lasciato scampo.
Era stato ricoverato in ospedale la sera prima dell’inaugurazione del nuovo distaccamento dei vigili del fuoco di San Casciano, avvenuta il 27 marzo scorso.
Una inaugurazione alla quale non sarebbe voluto mancare in alcun modo, visto l’impegno che negli anni aveva profuso, insieme a molti altri, per renderla una concreta realtà per tutto il territorio.
Purtroppo non era stato possibile essere presente: da allora sono iniziate settimane che hanno tenuto in tanti con il fiato sospeso, vissute con rispetto, dolore e silenzio. In particolare a Mercatale e San Casciano, ma non solo.
Pescini aveva iniziato giovanissimo a occuparsi di politica, facendo tutta la trafila, come si faceva “una volta”.
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Prima consigliere comunale: “Entrai in consiglio comunale con Uniti nell’Ulivo – ci aveva raccontato nel 2019 quando lo intervistammo per l’addio al ruolo di sindaco sancascianese – era il 1999, ero studente universitario e iniziavo la tesi di laurea. Presi 150 preferenze, fui consigliere anziano (il più votato, n.d.r.) a quei tempi. Se penso a come si faceva campagna elettorale noi, con una fotocopia con cui si andava a giro nelle frazioni. Non c’era internet e gli elettori non erano neanche abituati a scrivere i nomi”.
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Poi, nel 2004, il no alla candidatura da sindaco (“Non mi sentivo ancora pronto”), e cinque anni in giunta comunale, da assesssore, con la sindaca Ornella Signorini.
Poi, nel 2009, la prima elezione a sindaco di San Casciano: “Mi sentivo pronto per fare il sindaco, ma di fronte a un’avventura come questa non lo sei mai: quando ti ritrovi dalla parte opposta della scrivania non è mai semplice”.
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“Entrai in un vortice vero e proprio – aveva aggiunto – mi candidai con la rottura a sinistra sulle vicende Laika, Antinori, Sacci; vinsi con il 54,7% al primo turno, al termine di una campagna elettorale molto tesa in cui mi salvò un po’ di incoscienza”.
La conferma cinque anni dopo, nel 2014: “Per me il primo mandato è stato un vortice di una durezza incredibile per le condizioni esterne – ci aveva confidato – Dal punto di vista politico e istituzionale la giornata più bella è stata quella della seconda elezione”.
“Ci ero arrivato affaticato – aveva detto ancora con grande onestà – sono stato a lungo in dubbio se candidarmi per fare il secondo mandato, mi sentivo un po’ diverso dal mondo che cambiava. Ho dovuto adeguare me stesso ai nuovi rapporti verso la comunità, verso le forze politiche, avere un’agenda con centinaia e centinaia di incontri. La figura del sindaco è cambiata: sei te che devi stimolare la comunità allo stare assieme”.
Fino al 2019 ha ricoperto quel ruolo. Poi, nel 2020, l’elezione a consigliere regionale per il Partito democratico. Nel quale era vicecapogruppo.
La sua scomparsa, oltre a essere un dolore profondo per tantissimi, lascia un vuoto difficile da colmare, nella politica chiantigiana e regionale.
L’intera redazione del Gazzettino del Chianti porge ai familiari e ai congiunti di Pescini le più sentite condoglianze.
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