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lunedì 16 Settembre 2024
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    Educazione, igiene pubblica e diritto. Abbandono rifiuti: cosa si rischia

    Nelle cronache locali del Chianti, non sono infrequenti lettere di cittadini esasperati che lamentano disfunzioni su uno dei temi più delicati emersi da qualche anno: la raccolta di rifiuti e il suo necessario coordinamento con il rispetto dell’ambiente.

     

    Le occasioni di lamentele e critiche, prendono spunto dalle modifiche al sistema di raccolta che le amministrazioni comunali hanno recentemente posto in essere per consentire la più ampia diffusione possibile della raccolta differenziata, ritenuta, per il momento, l’unico sistema idoneo a garantire un giusto equilibrio fra la moderna società dei consumi ed il rispetto dell’ambiente.

     

    Le doglianze più frequenti riguardano la maleducazione e l’inciviltà di coloro, pochi, ma pur sempre troppo numerosi, che si disinteressano delle regole.

     

    Proteste, però, vengono anche sollevate per contestare, non sempre come vedremo a torto, i sistemi di raccolta introdotti dalla pubblica amministrazione.

     

    Si leggono così, da un lato pesanti critiche su chi abbandona i rifiuti senza alcun rispetto per le regole, dall’altro lato altrettanto pesanti critiche alle amministrazioni, che avrebbero fissato regole sul conferimento troppo rigide, rendendo la raccolta una sorta di vero e proprio percorso ad ostacoli che incentiva l’infrazione o l’elusione del sistema.

     

    I casi più frequenti, sono quelli in cui si critica il “turismo” dell’abbandono del rifiuto, che si verifica quando in comuni limitrofi esistono sistemi di raccolta diversi, quelli, forse un po’ meno frequenti in cui si evidenziano condotte di abbandono incontrollato, e quelli in cui – pur rispettando le regole nella sostanza – si violano gli orari del conferimento a discapito del decoro pubblico.

     

    Il “turismo” dell’abbandono, è assai frequente fra aree in cui la raccolta è eseguita con modalità diverse: in aree che prevedano il c.d. “porta a porta”, ove l’obbligo di conferimento è differenziato sulla base del materiale e dei giorni accade spesso che chi abbia “dimenticato” di lasciare fuori il sacco o non abbia intenzione di conservarlo fino alla settimana successiva, trasporti gli oggetti da abbandonare in altro comune ove la raccolta differenziata è ancora regolata dal sistema con cassonetti non tracciabili.

     

    Nelle stesse aree, meno “turistico” ma più incivile, è l’abbandono incontrollato “dove capita”, quando ci si vuole disfare del rifiuto ma non si ha tempo o voglia di cercare altrove un luogo per il conferimento, perchè magari i comuni limitrofi hanno il medesimo sistema di raccolta o sistemi più evoluti, come la raccolta tramite cassonetti a chiave riferibili ad una determinata utenza.

     

    Ugualmente poco urbano e poco igienico, soprattutto nei mesi estivi in arrivo, è il deposito differenziato nei giorni della raccolta ad orari fortemente anticipati rispetto al momento in cui il servizio verrà espletato. In pratica, poichè il rifiuto in casa “dà noia” a causa del cattivo odore, si pensa “bene” di esporlo fuori prima del tempo incuranti del fatto che quell’odore si diffonderà nella pubblica area.

     

    Ma cosa “rischia” in concreto chi abbandona rifiuti in modo incontrollato?

     

    Il sistema sanzionatorio previsto dal Codice dell’Ambiente è particolarmente complesso e non può essere compiutamente esposto in questa sede, poichè le varie condotte previste sono punite con sanzione penale o con sanzione amministrativa a seconda della natura pericolosa o non pericolosa del rifiuto abbandonato e in ragione del soggetto che opera l’abbandono, privato cittadino o impresa.

     

    In termini generali si può dire che, se l’autore dell’abbandono è un’impresa e i rifiuti sono pericolosi, l’illecito riveste carattere penale e le sanzioni possono essere molto pesanti. Anche le sanzioni amministrative previste per il privato cittadino sporcaccione e maleducato, tuttavia, possono ugualmente essere molto forti, nell’ambito di centinaia o anche migliaia di euro per le ipotesi più disgustose.

     

    Ma il cittadino, è “davvero” agevolato ed incentivato dalle amministrazioni ad una corretta raccolta?

     

    A parere di chi scrive, non sempre, soprattutto in presenza di raccolta differenziata “porta a porta”.

     

    Spesso, infatti, a causa dell’eccessiva rigidità del sistema di conferimento e della mancanza di sistemi alternativi legali di smaltimento come ad esempio le isole ecologiche, il rispetto delle regole diviene assai difficile anche per chi intenda rispettare il più possibile le regole.

     

    Si pensi ad esempio a chi, obbligato a conferire un determinato materiale una volta alla settimana, decida o sia costretto ad assentarsi proprio in quel giorno; ove intenda rispettare le regole, dovrà mantenere l’immondizia, con tutto ciò che questo comporta, fino alla settimana successiva, provvedendo ad un “doppio conferimento” spesso sgradito a chi esegue la raccolta. Ove invece non intenda rispettarla, dovrà darsi irrimediabilmente al “turismo”.

     

    Sarebbe forse opportuna una maggiore considerazione delle esigenze di tutti, per ottenere il maggiore rispetto possibile delle regole e dell'ambiente che ci circonda.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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