Sono trascorsi ben 124 anni da quando Charlotte Perkins Gilman pubblicò, nel 1892, “The yellow wallpaper”, racconto breve che traeva spunto dalla personale esperienza di depressione post partum dell’autrice.
Le corde toccate dalla Perkins, in un’epoca in cui i rapporti di genere erano improntati ad una netta divisione di ruoli e l’emancipazione femminile era ancora decisamente lontana, si sono risvegliate negli anni Settanta e vibrano ancora oggi in un’attualità fatta di sessismo, violenza psicologica, oppressione domestica.
Protagonista di una vita piena di contrasti familiari, abbandoni e soprusi, l’autrice ha combattuto una battaglia personale e pubblica dalla parte del diritto delle donne all’autonomia materiale e intellettuale dal genere maschile.
Battaglia che nella “carta da pareti gialla” della stanza in cui è confinata la protagonista trova una sintesi allegorica nella ribellione alle attenzioni sempre più morbose e costringenti del marito, che arriva a vietarle anche di leggere e scrivere.
Elena Balestri, con la regia di Paolo Biribò e Marco Toloni, porta in scena questo lucido delirio, intimo e drammaticamente pubblico allo stesso tempo, venerdì 15 e sabato 16 aprile al Teatro Comunale dell’Antella in prima nazionale (ore 21.15).
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