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giovedì 28 Marzo 2024
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    Pazienti psichiatrici e musica: vi racconto “Le liete dissonanze”

    Oggi vi voglio presentare un gruppo nato da un progetto di musicoterapia con pazienti psichiatrici e che negli anni ha fatto un bellissimo percorso di integrazione, musica, amicizia e umanità, sto parlando del coro del centro della salute mentale del Quartiere 2 di Firenze “Le liete dissonanze”.

     

    Il coro “Le liete dissonanze” nasce nel 2002 e l’idea inziale dei musicoterapisti era quella di far cantare ai pazienti alcune canzoni fra le più famose e iniziare così un percorso di terapia mediante la musica.

     

    "Da subito però fu chiaro – dice Nicola Corti – che potevamo spingerci oltre e così io e Paolo Pizziolo decidemmo che era il caso di provare a far comporre le canzoni direttamente ai pazienti. Li abbiamo aiutati a farlo ed è da subito stato chiaro che così loro erano molto più coinvolti e interessati, riuscivano a trasmettere le loro emozioni più profonde trasformandole in canzoni molto poetiche e belle e a far uscire così una parte di loro che in altra maniera magari faceva fatica a mostrarsi".

     

    Con il tempo questa attività si è allargata e ha preso un respiro molto più ampio poichè queste canzoni sono diventate dei piccoli tesori sia per i pazienti che per i musicoterapisti e gli operatori che fanno parte di questo coro sperimentale, tanto che sono riusciti a portare questa cosa fuori dal gruppo di salute mentale e andare a giro come un vero e proprio gruppo musicale poichè questo erano e sono.

     

    Adesso non era più solo una cosa che rimaneva fra di loro ma uscivano per concerti veri e propri e così riuscivano ad interagire con il mondo esterno e con un pubblico e questa cosa è poi sfociata in due cd musicali da loro prodotti e venduti alla fine dei concerti per finanziare le loro attività.

     

    Il coro “Le liete dissonanze” è composto da: Nicola Corti, musicoterapista, chitarrista e cantante; Paolo Pizziolo, musicoterapista, bassista e cantante; Alessandro Garsia, educatore e chitarrista; Martina Rodolfi, segreteria e cantante; Annalisa Fubiani, infermiera e cantante; oltre a circa 8 pazienti che cantano e compongono i testi delle canzoni.

     

    "In realtà questa distinzione tra pazienti, terapisti, infermieri e educatori all’interno del gruppo è ad oggi una cosa secondaria e fittizia – dice Nicola – perchè in realtà siamo semplicemente un gruppo, un gruppo di persone e tutti noi abbiamo la consapevolezza che stiamo facendo qualcosa di umano al di là sia della terapia che del ruolo istituzionale che ognuno di noi ricopre".

     

    Il repertorio del coro è molto vasto, si parla di oltre 100 canzoni interamente composte dai pazienti in questi 15 anni, hanno inoltre al loro attivo due cd ed il terzo è in preparazione anche se a dirla tutta avrebbero in cantiere il materiale bastante per altri due cd come minimo. Se volete ascoltare la canzone intitolata “Scogli” potete trovarla qua.

     

    Hanno inoltre realizzato nel 2014 un film musicale con le loro canzoni che si intitola “La ballata degli spiriti vaganti” per la regia di Raimondo Pacci.

     

    Questo film è stato girato in zona Settignano ed è la storia di alcune persone che, per aver mancato di rispetto a una maga, vengono resi invisibili al mondo con una fattura fino al momento in cui non riusciranno a trovare lo spirito dell’arte e della musica e a tornare così visibili al mondo.

     

    Per sapere come andrà a finire non resta che vedere il loro film on line a questo indirizzo https://vimeo.com/88273749 (cosa che consiglio vivamente a tutti).

     

    Ed in effetti è questo che loro fanno con la loro musica, si rendono visibili al mondo, si riprendono la loro la dignità di persone che troppo spesso la nostra società gli toglie.

     

    Chi soffre di malattie mentali, viene come annullato, risucchiato da un vortice di farmaci, indifferenza ed emarginazione, e invece là dentro sta la bellezza signore e signori, proprio là dentro dove la luce della ragione a volte manca e la vita la illuminano con gli sprazzi degli accendini con i quali accendono una sigaretta dietro l’altra.

     

    I matti fumano, dicono tutti, tutti i matti fumano si dice, lo fanno per avere un bagliore di luce signore e signori. Se la nostra società fosse in grado di illuminare le persone indipendentemente dalla malattia che hanno loro si illuminerebbero in altro modo.

     

    E "Le liete dissonanze" a questo servono. Ad illuminare loro? No, ad illuminare noi quando li ascoltiamo, a renderci più umani e partecipi al mondo e all’umanità, apparentemente potrebbe sembrare un progetto di musicoterapia per aiutare loro ma secondo me è un progetto segreto per restituire l’umanità a tutti noi “normali” che l’abbiamo persa da tempo nei meandri della fretta e dell’indifferenza e che solo dentro i “matti” possiamo avere la speranza di ritrovare.

     

    Alla fine sono loro che stanno cercando di salvare noi e prima lo capiremo e prima riusciremo a stare bene con noi stessi.

     

    Ho chiesto poi a Nicola Corti cosa voleva aggiungere a conclusione della nostra chiacchierata e questa è stata la sua risposta: "Questi pazienti, con problemi di varie nature e problematiche, fino a qualche anno fa facevano vita più autonoma, per esempio vivendo in casa propria o a San Salvi in piccole residenze protette. Adesso invece sono stati tutti istituzionalizzati in residenze per anziani, dove ovviamente la vita non è certo migliore, e l’autonomia tende così al peggioramento".

     

    "Siccome però la meraviglia esce dalla sofferenza – rimarca – e noi desideriamo che queste persone mantengano la loro dignità e autonomia il più possibile (nonostante queste scelte del sistema sanitario nazionale non proprio in linea con questa nostra idea di umanità) abbiamo pensato di fare le prove direttamente nelle strutture per anziani allietando così anche loro".

     

    "Grazie a questa idea-progetto di prove aperte (o semi-concerto) – conclude – che tende a far socializzare e rivitalizzare sia il paziente psichiatrico istituzionalizzato che l’anziano della casa di riposo siamo riusciti a migliorare le condizioni di entrambi utilizzando la musica, l’umanità e l’accoglienza dell’altro, che alla fine sono le cose fondamentali che dovrebbero essere le fondamenta di una società più giusta e umana per tutti noi".

     

    Volete aiutarli o collaborare con loro? Chiedetegli l’amicizia su facebook (https://www.facebook.com/liete.dissonanze) e contattateli, loro poi vi spiegheranno come e cosa fare.

    Dove potere assistere ad un loro concerto a breve? Ad “Ospedale aperto”, la festa annuale del gruppo dei clown-dottori dell’associazione alla quale appartengo la domenica 26 novembre dalle 15 alle 18 al piano terra dell’ospedale di Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri Firenze ci saranno tanti spettacoli tra cui anche “Le liete dissonanze”

     

    Concludo questo articolo con due frasi sulla musica di due celebri musicisti.

     

    La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini.

    Ludwig Van Beethoven

     

    Parlare di musica è come ballare di architettura.

    Frank Zappa

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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