BAGNO A RIPOLI – Il bollettino fitosanitario regionale del 4 agostorileva un aumento dell’attacco di Dacos Olee (mosca dell’olivo) nella regione e sul territorio ripolese.
Una cosa seria, tanto che il Comune di Bagno a Ripoli invita "tutti i possessori di colture olivicole ad effettuare degli attenti monitoraggi e, dove la soglia di intervento (10%) sia superata, a mettere in atto sistemi di difesa biologici o chimici. Questo al fine di evitare una propagazione massiccia dell’attacco viste le temperature medie giorno e il grado di umidità che creano una situazione favorevole all’insetto".
"La soglia è un limite – proseguono – superato il quale, è necessario l'intervento per non avere ulteriori danni alle colture: se su più del 10% dei frutti campionati viene rilavata la presenza della mosca è necessario predisporre gli opportuni trattamenti".
Tutti i dati relativi ai monitoraggi e alla situazione del territorio ripolese e regionale possono essere consultati tramite la app “AgroAmbiente.Info” o sul sito http://agroambiente.info.arsia.toscana.it/arsia/arsia.
“Il nostro territorio è caratterizzato da due forme di agricoltura – dichiarano il sindaco Francesco Casini e l'assessore allo sviluppo economico Francesca Cellini – gli imprenditori, che hanno strumenti di conoscenza e di lavoro adatti a fronteggiare anche queste situazioni particolari, e gli hobbisty, gli appassionati di agricoltura".
"In questo momento – tendono a sottolineare – ci rivolgiamo in particolare a questi ultimi e a coloro che hanno solo qualche pianta in giardino affinché prestino attenzione perché anche solo pochi olivi non monitorati possono rappresentare elementi di incremento del fenomeno e pericolo per gli oliveti di tutto il nostro territorio".
Insomma, il Comune si muove perché il problema della mosca, non sia sottovalutato neanche da chi ha pochi olivi, visto che potrebbe danneggiare tutti: "Sollecitiamo tutti proprietari di queste colture a prestare la massima attenzione e ricordiamo a coloro che non sono in grado di prendersi cura dei loro terreni che esiste la possibilità di aderire al progetto “Banca della Terra” affidando così tali coltivazioni a terzi nell'ambito di un accordo regionale che tutela tutti i soggetti che vi fanno parte”.
di Redazione
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