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martedì 6 Maggio 2025
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    Capannina di Tignano, la coalizione di Centro Sinistra vuole uno spazio di incontro

    "No a operazioni speculative o meramente commerciali. Serve fare chiarezza sui progetti previsti"

    TIGNANO (BARBERINO TAVARNELLE) – La coalizione di centrosinistra nel suo percorso di ascolto "Iopartecipo" nelle frazioni, insieme al candidato sindaco David Baroncelli e al coordinatore del programma Giacomo Trentanovi, interviene in merito ad una possibile operazione di cambio di destinazione d'uso del "Centro incontri Don Marchiotto" noto come "La Capannina di Tignano", problematica emersa dal confronto di giovedì 28 marzo, a Tignano.

     

    "I cittadini dell’abitato – spiegano – hanno espresso forte preoccupazione sul futuro della Capannina di Tignano:  da riferimento della frazione e luogo di socialità a – questa è l’ipotesi che aleggia in paese – ristorante esclusivo e di lusso".

    "La Capannina di Tignano – proseguono in una nota – ha visto negli anni il contributo di tutti i tignanesi: nella manodopera necessaria alla realizzazione e nel suo mantenimento di spazio sociale fruibile alla collettività. Una struttura che ha beneficiato anche del sostegno di finanziamenti pubblici nel tempo". 

     

    "La sua vocazione, come si legge sulla facciata, è chiara – spiega la coalizione – centro di incontro, nel quale sono cresciute (e potranno ancora crescere) intere generazioni di giovani. Dunque un luogo sociale intestato a Don Marchiotto, parroco che ha dato tanto alla Comunità di Tignano, non può divenire un ambiente commerciale".

     

     

    Si legge ancora nella nota: "Nei tavoli di lavoro che stiamo portando avanti per una scrittura condivisa del programma, i cittadini di ogni età reclamano la necessità di avere luoghi fruibili di ritrovo, estivi ed invernali. La Capannina di Tignano risponde a queste esigenze ed è nostro dovere salvaguardare spazi nei quali accrescere senso di appartenenza e promuovere l'aggregazione".

     

    "Siamo concordi – propongono – per individuare insieme alla comunità di Tignano e alla Parrocchia  una soluzione futura che risolva le problematiche fino ad oggi incontrate".

     

    "Condividendo i timori della cittadinanza – concludono – affermiamo pertanto il nostro dissenso e chiediamo chiarimenti all’Istituto Diocesano, alla Parrocchia di Tignano e a tutti i soggetti che hanno in carico ad oggi la gestione o seguano questo progetto per comprendere le finalità, gli obbiettivi e la natura di questa operazione che poco ha a che vedere con le potenzialità sociali e culturali di un bene che ancorché della chiesa rappresenta un patrimonio collettivo e di comunità".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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