BARBERINO VAL D'ELSA – Inizieranno venerdì 6 settembre i festeggiamenti per il Centenario della consacrazione della chiesa di San Bartolomeo a Barberino Val d’Elsa.
Grazie al proposto don Luciano Marchetti, affiancato dai fedeli che lo hanno aiutato per tale ricorrenza, è stato stilato un ricco programma che vedrà la presenza di S.E. cardinale Giuseppe Betori arcivescovo di Firenze, il vescovo ausiliare monsignor Claudio Maniago, monsignor Timothy Verdon direttore dell’ufficio dell’Arte Sacra, oltre a tanti altri intrattenimenti per poi concludersi mercoledì 25 settembre in piazza San Pietro a Roma per l’udienza di Papa Francesco.
Come abbiamo scritto tutto il popolo di Barberino è pronto all’evento, tra l’altro in tutte le case è stato distribuito un bellissimo acquerello dove viene ritratto la chiesa con la scritta “1913- 2013 Centenario della Consacrazione della Chiesa di San Bartolomeo a Barberino Val d’Elsa”.
Don Luciano ha ritrovato sul “Cronicon” della parrocchia la storia della chiesa e ha così trascritto la storia.
La vecchia Chiesa era in cattive condizioni, non aveva particolari pregi artistici ed era troppo piccola per la popolazione. Quando nel 1909 giunse a Barberino il Parroco Giovanni Benvenuti, pensò subito alla necessità di edificare una nuova Chiesa, più grande e più decorosa. Già in precedenza, tuttavia, per iniziativa del cardinale Mistrangelo e del Parroco Don Faustino Pulidori, si era costituito nel 1906 un Comitato presieduto dal Marchese Maurizio Mannucci, proprio per esigere una nuova chiesa.
Non si era tuttavia realizzato nulla di concreto, e il nuovo Parroco Mons. Benvenuti riunì il Comitato, e con parole forti lo invitò ad operare attivamente, così che fu deciso di benedire e murare sollecitamente la prima pietra.
Fu l’8 maggio 1910 il giorno in cui il Card. Mistrangelo venne a Barberino, benedì solennemente e murò la prima pietra alla presenza del Parroco Benvenuti, del Marchese Maurizio Mannucci, della Principessa Anna Corsini Barberini e di altre personalità.
Passarono alcuni mesi e poi di nuovo le parole forti del Parroco Benvenuti che invitava tutti a darsi una da fare ed a contribuire alla spesa.
Nell’anno 1911 fu demolita la vecchia chiesa grazie all’opera di tutto il paese (uomini, donne, giovani, ragazzi, ragazze, giovinetti e giovinette). Si posero quindi i fondamenti della nuova Chiesa, da erigere in stile gotico toscano del tre-quattrocento, su disegno dell’Architetto Giuseppe Castellucci di Firenze.
Una particolare menzione merita la Processione dei Mattoni. Il Parroco Benvenuti, per raccogliere il materiale necessario alla edificazione della Chiesa, organizzò per una domenica una processione, alla quale tutti dovevano prendere parte, dal più piccolo al più grande del popolo, per recarsi alla fornace delle Montigliane ad acquistare, ciascuno a proprie spese, il maggior numero di mattoni che potevano portare addosso fino alla nuova chiesa.
La domenica stabilita, tutto il popolo, preceduto dalla Croce Parrocchiale, si recò precessionalmente alla fornace, cantando salmi e laudi sacre; poi, ciascuno con i mattoni sulle braccia, tornarono processionalmente alla Chiesa: la fornace fu letteralmente svuotata.
Furono fatte varie raccolte di denaro fra la popolazione per finanziare i lavori di costruzione della nuova Chiesa: parteciparono anche persone non facenti parte del popolo, ed anche le Fattorie, che fornirono rena, calcina ed altro materiale, mentre tutto il pietrame fu donato dai Signori Baroncelli di San Filippo a Ponzano.
Contribuirono in maniera sostanziosa anche il Marchese Maurizio Mannuccie lo stesso Parroco Benvenuti, che per alcuni anni, assieme alla sua famiglia, fu costretto a vivere in una stamberga vicino alla nuova Chiesa; i lavori, che durarono oltre due anni, furono eseguiti interamente da muratori ed artisti di Barberino. I lavori in cemento armato, portale interno, colonne e trifore dell’abside, furono eseguiti dalla Ditta Ildebrando Brandi e figlio Giovanni, di Barberino, veri artisti nei lavori di cemento.
Verso la metà dell’anno 1913 la chiesa era a buon punto, e comunque in grado di essere aperta al culto, per cui si pensò alla inaugurazione, che fu decisa per il giorno 20 settembre 1913.
Fu fatta in tale data una solennissima festa, e lo stesso giorno fu anche inaugurato il monumento a Francesco da Barberino nella Piazza Umberto I (odierna Piazza Mazzini), poco fuori la Porta Romana (oggi Porta Senese). Proprio in quel giorno 20 settembre 1913, al mattino, il Card. Mistrangelo, Arcivescovo di Firenze, consacrò solennemente questa Chiesa fra gli applausi e la letizia del popolo.
La notte precedente fu passata in preghiera. Erano presenti alla inaugurazione moltissime personalità, molti sacerdoti e un insigne barberinese, Mons. Eduardo Brettoni, vescovo di Reggio Emilia; il popolo partecipò in gran numero ed in grande letizia. Alla sera furono disposte sull’altare le reliquie del Beato Davanzato e furono cantati i vespri solenni alla presenza di mons. Brettoni.
La festa della inaugurazione era stata accorpata ai Festeggiamenti solenni del Beato con la Filarmonica di Barberino e la Banda Militare. Il paese era splendidamente illuminato e la festa terminò con i fuochi pirotecnici.
La Chiesa fu inaugurata, ma non era completamente finita: i lavori si protrassero per molti anni, causa la prima guerra mondiale che richiamò al fronte tanti lavoratori, causa il trasferimento a Castelfiorentino di Mons. Benvenuti, ed anche perché i lavori da fare furono tanti.
Occorre citare anche Don Pietro Morini che giunse a Barberino il 15 maggio 1918 e che completò molti lavori alla Chiesa ed alla canonica, in particolare le porte, i confessionali in stile gotico toscano, la vetrata la finestrone dell’abside, la facciata su Piazza Barberini, la stuccatura delle facciate, gli affreschi interni ed esterni, la facciata e gli infissi della canonica con relativo giardino, l’ingrandimento della sacrestia.
Da rilevare ancora che il costo della finestra policroma su Piazza Barberini, dietro l’altare principale, fu di Lire 6000 (seimila) – equivarrebbero approssimativamente a 6/7 mila euro odierni- e fu coperto dalla Principessa Elisabetta Corsini, in memoria della Principessa Anna Corsini Barberini.
Finalmente nel1925 i lavori furono completati, e. nel mese di settembre, contemporaneamente ai festeggiamenti solenni del Beato Davanzato, fu fatta una grande festa. Alcuni giorni prima era giunto di nuovo il Cardinale Mistrangelo, che guardò accuratamente tutte le opere fatte e manifestò la sua soddisfazione, fra le ovazioni del popolo e il suono festoso delle campane.
Quindi il 6/7/8 settembre 1925 fu presente alle grandi feste Mons. Giovanni Masera, Vescovo di Colle Val d’Elsa, di venerata memoria, che rimase entusiasta della nuova Chiesa, e dopo averla ammirata, esclamò: “Bella Chiesa!…la ruberei volentieri”. Finalmente, dopo enormi sacrifici, la chiesa era davvero finita.
Torniamo al presente con l’apertura dei festeggiamenti venerdì 6 settembre, alle ore 21,30 in chiesa monsignor Claudio Maniago presiede la via Crucis, dopo avere benedetto le nuove Stazioni. Dopodiché ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica, video, pittorica e letteraria del passato e del presente della chiesa.
di Antonio Taddei
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