spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
lunedì 5 Maggio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Mimì, ritrovata a 150 km da casa dopo oltre un mese. Decisivi i volontari fra cui Angela, sandonatina che non ha mollato mai

    La storia di questa femmina di maremmano, scappata il 30 novembre in zona Pontedera e ritrovata il 3 gennaio a Braccagni. Tante le persone che si sono prese a cuore la sua vicenda

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – C’è un filo rosso che passa anche dal Chianti nella storia di Mimì, femmina di pastore maremmano (di 8-9 anni) scappata il 30 novembre dalla zona di Pontedera e ritrovata, oltre un mese dopo, il 3 gennaio scorso, nel grossetano, nella campagna di Braccagni.

    Una distanza di circa 150 km, che saranno anche molti di più visto che non si è certo mossa linearmente.

    Un filo rosso che attraversa anche il territorio chiantigiano dicevamo: perché da qui è passata Mimì. E qui l’ha avvistata Angela Piccini, che vive nei dintorni di San Donato in Poggio e di mestiere fa l’insegnante.

    E che da quella sera, il 18 dicembre, da quando ha cercato di bloccarla per alcune ore senza riuscire a far sì che si ricongiungesse con i suoi proprietari, non si è fermata fino a che questa cagnolona non è tornata a casa. Lei, insieme a tanti altri.

    Una storia tutta da raccontare quella di Mimì, che descrive pure il bello (e anche un po’ il brutto) dei social network. Che sono comunque stati fondamentali in questa operazione-recupero. Nella quale è stato centrale il ruolo di chi si è speso in prima persona senza chiedere niente, per puro amore degli animali.

    Una storia che ci facciamo raccontare proprio da Angela.

    “Parliamo di un cane accalappiato un anno e mezzo fa in un branco – inizia Angela – messo nel canile di Lajatico e poi adottato da una famiglia della zona. Il 30 novembre, aprendo il cancello automatico, il cane è uscito. E non è più tornato”.

    Da lì, inizia la ricerca: “C’erano avvistamenti ogni 3-4 giorni – prosegue Angela – A Montespertoli, a San Casciano, aprendo Facebook li notavo. Io ho due cani (fra cui un maremmano come lei) e sono molto sensibile al tema: inoltre conosco la razza, l’indole, sono cani autonomi, forti, che se la sanno cavare da soli. Abituati a fare km, a non sentire caldo, freddo. A procurarsi il cibo”.

    “Un giorno (è il 18 dicembre, n.d.r.) scorrendo Facebook, vedo che il cane era stato avvistato nella zona del ristorante “La Capannina” – continua nel suo racconto – Io vivo lì vicino, a San Martino a Cozzi. Ho detto a mio marito: esco per vedere se magari la vedo… e me la sono ritrovata davanti. Abbiamo cercato di avvicinarla il più possibile insieme ad altre persone che vivono lì, gettandole del cibo. Scendeva in vigna, poi tornava, ma non c’era proprio modo di bloccarla in alcun modo”.

    “Su uno dei post su Facebook abbiamo trovato il numero del proprietario – spiega – Lo abbiamo chiamato subito dicendogli che eravamo sicuri che fosse lei. Lui è arrivato dopo un po’, ma Mimì era sparita. Il giorno dopo è stata avvistata verso Marcialla, poi a Gambassi”.

    A quel punto Angela avrebbe potuto pensare ad altro, a un tentativo purtroppo non riuscito. E invece no: “Non ci dormivo la notte, mi era rimasto il tarlo; finché una persona, Nadia Calosi, mi contatta su Messenger dicendomi che c’erano persone pronte a dare una mano”.

    La rete che unisce e mette in contatto: “Abbiamo creato un gruppo WhatsApp (“Troviamo Mimì”, n.d.r.) con 20-30 persone, postando tutti gli avvistamenti, per dare spinta e coraggio alla ricerca. C’era una denuncia di smarrimento e segnalazione alla Asl di competenza, ma c’era bisogno di un impegno massiccio. Secondo noi il cane stava facendo un percorso teso a tornare verso la zona dove aveva il suo branco: lei ha fatto un giro largo fino ad arrivare a Gambassi, e poi in zona Volterra, in linea d’aria molto vicino a dove era stata accalappiata. La sensazione era che cercasse il vecchio branco”.

    “Abbiamo quindi iniziato a fare una mappatura – il racconto di Angela è ancora pieno di tutta la passione messa in questa ricerca – con punti-cibo per fare in modo di trattenerla. Lei si faceva vedere, ma poi scappava. A un certo punto c’è stato un avvistamento in zona Roccastrada, poi a Monticiano; insomma, scendeva verso sud. E’ stata anche fotografata da un sindaco della zona. Il post ha ricominciato a girare”.

    “La rete che avevamo creato tramite WhatsApp includeva persone di tante zone della Toscana – ricorda – con amicizie diverse, gruppi diversi, quindi il post è diventato virale. I familiari? Sui social sono stati massacrati, anche per telefono, c’erano rimasti male per tanta cattiveria. E magari anche loro non sapevano come fare: sono situazioni particolari. Una famiglia che per pudore non ha risposto alle tante tante offese ricevute: Gabriele e Rebecca, invece, potranno tornare a prendersi cura di un cane così sfacciatamente… libero”.

    “Abbiamo avuto persone – tiene a dire tornando all’impegno profuso dal gruppo auto-organizzato – che la mattina di Natale, di Capodanno, sono partite in auto per andare nei luoghi degli avvistamenti, ai punti-cibo, con le casse bluetooth che diffondevano abbai di richiamo. Eravamo pronti anche a fare una raccolta fondi per far alzare i droni per ritrovarla”.

    “Poi siamo entrati in contatto con una volontaria nel grossetano – qui arriva la svolta – Federica Bellone, che si è mossa insieme alla veterinaria, Beatrice Darini, e si sono attivate nella zona loro: sono state fondamentali. Con l’ausilio della VAB, delle forze dell’ordine (Mimì era entrata anche in Aurelia, creando un pericolo per se stessa e per le persone), e la fortuna… è arrivata la svolta”.

    “Mimì infatti è entrata nel giardino di un agriturismo – si sente quasi il sollievo nella voce di Angela – Avevano sentito che c’era questo pastore maremmano in zona, grazie alla voce fatta girare da Beatrice: a quel punto hanno chiuso il cancello, l’hanno recintata. E’ stato predisposto un… sentiero di wurstel fino a una gabbia posizionata per catturala: ed è finita la fuga, oltre un mese dopo. Federica e Beatrice ci hanno tenuti aggiornati, noi del gruppo, passo dopo passo, fino alla foto di Mimì finalmente catturata”.

    Adesso Mimì è tornata a casa: “Abbiamo chiamato noi i proprietari del dire loro che era stata recuperata – riprende Angela – Si sono messi in contatto con il canile dal quale l’avevamo adottata, e sono stati ad aspettare che la “staffetta” di ritorno dal grossetano gliela riconsegnasse”.

    “Questa storia è bella – conclude Angela, con un velo di commozione – perché persone che amano gli animali, con i loro mezzi, hanno messo in piedi una rete di chi ci ha creduto e non ha perso la speranza. E ringrazio tutti, e sicuramente mi scorderò di qualcuno: Annalisa Marconcini, Stefano Mascagni, Mary Louise, Maria Moschini, Katiuscia, Andrea Capacci, Massimo Galletti, Victoria Kostareva, Nadia Calosi, Serena Ermini, Raffaella Piccolo, Valentina Mugnaini, Beatrice Darini e Federica Bellone, Mario Fiabozzi, Andrea Boncioli; la VAB Protezione Civile e la polizia stradale di Orbetello. E dico… buona vita Mimì”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...