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domenica 11 Maggio 2025
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    Montefioralle ha perso un pilastro. Addio Luciano Meli: il ricordo di un uomo amatissimo nel borgo

    Storico presidente del circolo di Montefioralle, grande amico di tutti. E babbo unico... nel suo genere

    MONTEFIORALLE (GREVE IN CHIANTI) – Martedì 17 marzo Montefioralle ha perso improvvisamente Luciano Meli, storico presidente del circolo di Montefioralle, grande amico di tutti. E babbo unico… nel suo genere.

    Ne tracciamo un ricordo con le figlie, Eleonora e Lucia, il genero Loreto e dei cari amici e parenti.

    Lucia ed Eleonora, due vite differenti dalle quali poter raccontare Luciano: entrambe lo ricordano con immenso affetto.

    “E così – sono parole di Eleonora – nel giorno della festa del papà io ti saluto per sempre. Saluto il mio ultimo genitore, la mia unica ancora”.

    “Oggi non sono più una figlia che chiamerà babbo e sentirà rispondere – prosegue – oggi la mia voce avrà un suono diverso quando pronuncerò babbo”.

    “Sei stato mamma e sei stato babbo – racconta ancora con dolcezza – Mi hai lasciato crescere, sbagliare e scegliere. Non hai mai interferito su niente, mai hai espresso un parere contrario”.

    “Per te – conclude – l’importante era portare rispetto avere giudizio. E soprattutto non essere una cattiva persona. La tua filosofia di vita è sempre stata questa ed in questo modo tutti ti ricordano”.

    “Amava incidere nel legno e sulla pietra – dicono entrambe – uno dei suoi tanti ricordi è l’insegna del circolo di Montefioralle e le iniziali di Castaldi e Meli su una pietra della casa. Era un bravissimo nonno: i suoi nipoti amavano smisuratamente stare con lui”.

    Loreto lo descrive come “la persona più buona che abbia mai conosciuto. Sono sempre stato spinto ad impegnarmi nel podere per renderlo fiero di ciò che faccio e ciò che ha creato. E’ stata un’immensa fortuna poter avere un suocero così”.

    “Abbiamo passato una vita insieme – a parlare adesso sono Patrizia e Nolasco – andavamo a ballare insieme, non esistevano muri tra di noi. Spesso eravamo l’uno a casa dell’altro e viceversa, potremmo raccontare di mille avventure vissute insieme”.

    “La tragedia che lo colpì (la morte della moglie, n.d.r.) – concludono – lo rese ancora più forte ed aumentò in lui la dedizione alle figlie ed al suo lavoro”.

    “Luciano lasciò Firenze ed il suo lavoro per amore di mia cugina – ricorda Piera – Venne a vivere nella casa dove vivevo anche io, nel 1959. Poi si sposarono, e subito arrivò Lucia. Luciano fu folgorato da Montefioralle e conquistò in pochissimo tempo il cuore di tutti noi”.

    “Poi nacque Eleonora – racconta ancora – e poco dopo dovette farsi carico di tante responsabilità. Non si è mai lamentato e non ha mai lasciato niente indietro”.

    “Ho vissuto in casa con lui per più di 30 anni – conclude Piera – Lo consideravo quasi come un fratello maggiore, ci mancherà tanto. Mancherà a tutti”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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