spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
giovedì 8 Maggio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    San Polo, con Pruneti fra giaggioli e olivete. A piedi in mezzo a storie e campagne antiche

    La fioritura dell'iris vissuta nei campi insieme a chi, da decenni, li coltiva e ne mantiene la tradizione. Con un picnic sotto le querce, guardando i fiori

    SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – E’ il periodo della fioritura dell’iris, dei giaggioli, che dovrebbe andare avanti ancora una settimana-dieci giorni.

    Un momento di quelli da “carpe diem”, attimi da cogliere. Perché poi la sfioritura sarà rapidissima, e la bellezza di questi campi color glicine svanirà.

    Così a San Polo in Chianti, la famiglia Pruneti ha organizzato un fine settimana (ieri e oggi, tutti esauriti i posti, calibrati in base alle normative anti Covid, si potrebbe ripetere il 15 e 16 maggio, dipende da meteo e… fioritura) di passeggiate nei campi.

    Sotto la guida di Gionni e Paolo Pruneti, insieme a Katy, i fortunati partecipanti hanno potuto godere della campagna sanpolese raccontata da chi la vive con rispetto, tradizione e sguardo rivolto al futuro.

    Si parte dal frantoio, la vera “casa” di questa famiglia che alle olive e al suo succo ha dedicato la vita. In un percorso fra insetti e fiori, finocchio selvatico e asparagi: in campi che non conoscono la chimica.

    Si attraversa il paese e si sale verso il primo campo. Quello in cui i giaggioli sono stati piantati in mezzo all’oliveta. Protetti da una rete bassa e ben interrata: tassi e istrici, altrimenti, farebbero man bassa.

    E qui la spiegazione del significato dell’olivicoltura, dell’olio e dei suoi segreti, le storie dei nonni accanto a quelle dei macchinari moderni, delle sperimentazioni, diventano una linea continua che porta dal passato al presente. Seconda quella che potremmo definire come una vera e propria “filosofia olearia”.

    Poi ci sono i giaggioli. Magnifici. Un fiore magico, che troneggia sullo stemma di Firenze anche se viene definito giglio (ma giglio non è…).

    La nascita della tradizione dedicata a questa radice che diventa fiore, i suoi usi in farmacia, in erboristeria, i conventi dei frati e le vecchie strade che attraversavano questo paese. In un lembo di Chianti che, pochi chilometri dopo, diventa Valdarno.

    Una coltivazione, quella dell’iris, in cui è innegabile la centralità di San Polo in Chianti: gli ettari dedicati, le famiglie, i sacchi pieni di prodotto che in treno, da Campo di Marte, partivano verso la Francia, la Provenza.

    I bambini e i ragazzi che mettevano insieme i soldi per la bicicletta o il motorino aiutando nella fase di ripulitura, l’affettatura. Quando l’estate è calda, e i bulbi vengono estratti la mattina presto.

    Le famiglie di “una volta”, quelle davvero numerose, in cui tutti erano coinvolti, essendo una coltivazione che prevedeva, appunto, una fase finale da fare seduti. Coltellino alla mano. Magari nell’aia.

    La crisi degli anni Novanta, la chimica che per un periodo soppianta la natura. E poi la rinascita.

    San Polo che è centro europeo per la produzione di bulbi di qualità. Che ci vengono mostrati da Gionni, che ne estrae dal terreno uno, nella loro “progressione matematica”. Con gli anni che si possono “leggere” direttamente sulla radice.

    E poi le idee, le innovazioni. Dai cocktail alle birre, dai liquori alla pasticceria, fino al gin. Andando oltre la tradizionale polvere di “talco fiorentino” o gli usi in profumeria. Idee, spunti, guardando avanti per mantenere l’ieri.

    Fino a un pranzo sotto le querce (accompagnato da tre oli monovarietali – leccino, frantoio e moraiolo – di Pruneti), che dal margine del bosco dominano uno dei campi più belli. Dove ci sono giaggioli di quattro anni, che nei prossimi mesi verranno estratti.

    E si ripartirà, ripiantandone una gemma, una talea. Forse due, magari tre se la natura è stata generosa. In un percorso continuo di vita e rinascita che, nei campi, in agricoltura, va avanti da decenni. Secoli.

    Se volete informazioni sulle passeggiate future o altre iniziative: www.pruneti.it; www.facebook.com/frantoiopruneti.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...