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sabato 20 Aprile 2024
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    La pappa al pomodoro di mia mamma: dentro ogni cucchiaiata ci ritrovi casa

    Tutte le volte che prendo un pomodoro in mano e l’odore mi riempie le narici ripenso a mia mamma e alla sua pappa al pomodoro. Ecco la ricetta

    Non vi capita mai, mentre camminate tra qualche stradina di un paese lontano, di sentire tutto d’un tratto un desiderio irrefrenabile di mangiare e bere qualcosa che si fonde con voi come lo stesso DNA?

    A me succede pure troppo spesso.

    E tutte le volte che prendo un pomodoro in mano e l’odore mi riempie le narici ripenso a mia mamma e alla sua pappa al pomodoro.

    Diciamolo subito non è una preparazione molto complessa e tanto meno godeva la sua versione di particolari cambiamenti, ma dentro ogni cucchiaiata ci ritrovi la tua casa.

    La pappa al pomodoro di mia mamma

    Per 8 persone (che mangiano poco) o… 4 normali

    • Pane casalingo raffermo 400 grammi

    • 800 grammi di pomodori pelati (oppure ti fai la passata di pomodoro da solo)

    • Due porri e uno spicchio d’aglio

    • Basilico

    • Acqua

    • Olio d’oliva

    • Sale

    • Peperoncino e Pepe

    In una pentola capiente rosolare la il porro e l’aglio a fuoco basso in poco olio, aggiungere a mezza cottura un pezzettino di peperoncino (meglio se fresco).

    L’enigma del basilico: Esistono due versioni della ricetta, in una si aggiunge il basilico nel soffritto e poi a fine cottura e un’altra invece dopo aver aggiunto i pelati e poi a fine cottura; io preferisco la seconda versione.

    Aggiungete i pelati, sminuzzati con le mani, e portate in temperatura, aggiungete il basilico, il pepe e poco sale (lo aggiusterete in fondo alla ricetta).

    Tagliate il pane a fette ed aggiungetelo, spengete il fuoco e lasciatele che il pane si ammorbidisca per una mezz’ora, alzate di nuovo la temperatura in maniera piuttosto blanda e lavorate il tutto con le fruste finché non otterrete una crema.

    Il segreto della pappa al pomodoro consiste nel lasciarla riposare almeno una nottata e il giorno dopo o riscaldarla lentamente e lavorarla ancora con la frusta oppure saltarla direttamente in teglia con un goccio di peperoncino e olio.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA


     

    Sono nato a Firenze il primo d’aprile del 1978 all’ora di pranzo.

    Mi sono pagato gli studi cucinando, ho fatto il classico al “Machiavelli” e mi sono laureato in chimica all’Università di Firenze.

    Vivo da sempre all’Impruneta anche se viaggio per lavoro e per piacere molto di frequente, nel mio sangue scorre il Chianti nei miei pensieri Firenze.

    Dirigo i corsi accademici del Cordon Bleu di Firenze, il master in arti e scienze culinarie dell’ateneo IUL e insegno cucina scientifica ad ALMA (Parma).

    Ho il piacere di tenere lezioni di cucina in tutta Italia e gestisco consulenze in ambito ristorati un pò a giro per il mondo.

    Ogni articolo partirà con un ricordo, o comunque sarà contestualizzato all’interno di un’esperienza.

    E diventerà poi una ricetta vera e propria… .

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