Sono passati 80 anni, eppure il ricordo del trenino a vapore che attraversava le nostre campagne… per collegare il Chianti a Firenze è ancora vivo nell’immaginario collettivo.
La “Caffettiera”, come veniva chiamata la locomotiva che da piazza Beccaria approdava alla stazione in piazza Zannoni a San Casciano, impiegava due ore a percorrere il tragitto, ma ancora oggi viene ricordata con nostalgia e un po’ di rimpianto. Soprattutto dai tanti pendolari su gomma, costretti oggi a lunghe code alle porte di Firenze.
Le storie vissute sui vagoni, gli aneddoti legati al passaggio rumoroso e lento del convoglio, la commistione tra la tradizione contadina e l’idea stessa di futuro che rappresentava il treno ai primi del ‘900, sono state oggetto di una mostra fotografica organizzata nel settembre scorso dal Comune di San Casciano, con il coinvolgimento dei testimoni diretti o indiretti di un’epoca ormai lontana.
Domenica 7 febbraio alle 18, al Teatro Niccolini di San Casciano (ingresso gratuito), quelle storie vanno in scena in uno spettacolo teatrale scritto e diretto da Tiziana Giuliani, con la collaborazione del Teatro dei Passi, della Banda Oreste Carlini e la partecipazione di Massimo Salvianti. Parole, immagini e musica ripercorreranno la storia della ferrovia del Chianti e dei colli fiorentini, attiva dal 1891 al 1935.
Per molti, sarà l’occasione per rivedere lo sbuffo di vapore e sentire il fischio della locomotiva Krauss, che trasportava senza distinzioni sociali o economiche mercanti, contadini, operai, letterati, intellettuali, politici e rappresentanti dell’alta borghesia.
E magari per lanciare l’idea, mai del tutto sopita, di rispolverare i binari sepolti per farci correre una moderna tramvia.
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